Dopo due notti passate su un pullman, sinceramente non me la sono sentita di affrontare un nuovo lungo viaggio, per di più in macchina, così per questa domenica decido di non allontanarmi troppo e opto per Aprilia – Carbonia, penultima giornata del girone G di serie D, curioso di vedere gli ultras sardi ma anche se ad Aprilia si è costruito qualcosa a livello di gruppi al seguito.

L’Aprilia è ormai salvo da tempo, autore di campionato superlativo rispetto alle premesse, con un buon settimo posto in classifica ma con i play off ormai fuori portata. Il Carbonia invece si trova paurosamente a ridosso della zona retrocessione, dove lotta con le unghie e con i denti per una salvezza che fino a pochi mesi era praticamente una chimera, calcolando anche l’aggravio del punto di penalizzazione che pende come una spada di Damocle.

Di Aprilia ho ricordi piacevoli non solo della squadra locale ma anche del primo gruppo venutosi a formare, Gruppo Hooligano che, oltre all’originalità del nome e senza nulla togliere agli altri, è stato forse il miglior gruppo in città, anche perché successivamente, Vecchia Guardia e Aprilia 1936 a parte, ricordo poco altro. Però in memoria mi resta anche altro, più genericamente legato allo stadio “Quinto Ricci”, come quando a giugno del 2009 si giocò la finale della poule scudetto tra Siracusa e Pro Vasto, con molti siracusani al seguito ad occupare quasi totalmente l’unica tribuna esistente all’epoca esisteva, la cui parte finale, delimitata da un divisorio, era riservata agli ospiti e in quel caso venne positivamente riempito dai sostenitori abruzzesi, con in primo piano lo storico striscione dei Rangers Vasto 1982, purtroppo scioltisi nel 2010. La gara fu poi sospesa alla fine del primo tempo per intemperanze dei sostenitori siciliani.

Lasciando stare i ricordi e tornando all’attualità, mentre cerco rifugio in un bar al gran caldo dovuto anche dalla scelta di giocare alle 15, inevitabile però per agevolare il viaggio del Carbonia, i miei timori di non trovare né un riorganizzato fronte casalingo e nemmeno ospiti scoraggiati dalla distanza, vengono dissipati quando sento un paio di ragazzi parlare in sardo. Sono pochi ma ci sono e li ritrovo poi di lì a poco all’interno non nel settore ospiti completamente vuoto, ma nella grossa tribuna locale, più o meno dove un tempo c’era il vecchio settore ospiti dove però ora non ci sono più divisori di alcun tipo. Sono in tre ed attaccata alla balaustra hanno la pezza Carbonia Ultras, mentre dalla parte opposta ci sono una decina di giovanissimi ragazzi senza striscioni o stendardi ma con delle bandierine della società e tanta voglia di fare.

Per forza di cose la cronaca del tifo è minima, parlando prima degli ospiti possiamo dire che la loro situazione in questa stagione è davvero difficile, partendo dallo stadio a cui poi si sono aggiunti anche altri fattori esterni, ma gli ultras non demordono e pure in questa occasione decidono di seguire la squadra, che già dopo diciannove secondi è in svantaggio e dopo un quarto d’ora si trova sotto di due gol. Non effettuano neanche un coro, assistendo alla partita seduti ma dopo il gol del 2-0 cominciano a spazientirsi e prendersela con la squadra, accusandola di scarso rendimento con urla sporadiche e nulla più.

Per i giovanissimi ragazzi di casa è persino un azzardo parlare di ultras, ma comunque si divertono ad alzare qualche coro accompagnato da battimani per poi esultare ai gol. Fanno anche qualche coro contro gli avversari che ovviamente li ignorano, alternando per il resto momenti in cui cantano in piedi ad altri in cui seguono la partita da seduti.

Il primo tempo finisce 2-0, nella ripresa l’Aprilia segna il terzo gol alla mezz’ora subito replicato dal gol della bandiera del Carbonia ma le velleitarie speranze vengono definitivamente spenta dal gol di Cruz a tre minuti dal novantesimo. Dopo quattro minuti di recupero l’arbitro decreta la fine delle ostilità e mentre gli ultras sardi, che dopo il terzo gol dell’Aprilia avevano già tolto tutto, se ne vanno immediatamente, i giocatori dell’Aprilia vanno a festeggiare questa ultima vittoria casalinga della stagione con i propri tifosi, intrattenendosi a chiacchierare con loro per una buona decina di minuti.

Manca ancora una giornata per i verdetti definitivi, ma per la salvezza è ancora tutto da decidere: per ora il Carbonia è ultimo con 26 punti e servirà un miracolo per la salvezza diretta senza passare per i play out, invece l’Aprilia consolida il suo settimo posto in graduatoria. Se l’ultima giornata riserverà sorprese, almeno una delle due compagini odierne potrà guardarle con sereno distacco mentre all’altra toccherà lottare e sperare nelle congiunture.

Marco Gasparri