C’è una storia in quel di Bologna che vale la pena di raccontare. Una storia nata in una città crocevia delle storie del paese, dove l’attitudine di città di passaggio, sede della più antica università europea, crogiolo di gioventù e interazioni, incubatrice di sottoculture, non ha però mai soffocato il grandissimo senso di appartenenza della città, per la città e per tutte le sue espressioni, anche sportive, incluso il Bologna FC, “lo squadrone che tremare il mondo fa”. Lo dimostra ancora una volta la nascita dell’associazione BFC360° e uno dei suoi primi importanti lavori, il cd «Aprite le porte». Ne abbiamo parlato con i diretti interessati in una bella intervista che a noi è piaciuta molto. Speriamo piaccia altrettanto a voi e ve ne offriamo lettura.
Come e quando nasce l’Associazione BFC360° e quali obiettivi tenta di raggiungere?
L’Associazione BFC360° nasce come idea non esplicitata nella seconda metà del 2021 tra una serie di amici con esperienza di Curva ma non solo. Prende forma nel 2022 proprio per avere una struttura che si occupasse di sviluppare l’idea della compilation musicale. Solo musica quindi? Assolutamente no, il gruppo di amici era da un po’ di tempo che voleva fare qualcosa per dare colore e sostanza all’amore del Bologna in Città, una Città che calcisticamente era (e nonostante la Champions è ancora) troppo attraversata da mode e passioni non legate ai colori rossoblù. È quindi in quel periodo che viene abbozzato un “Manifesto Rossoblù” dove si tracciano le linee guida della neonata Associazione che, come incipit, dice chiaramente queste cose: “Lo scopo dell’Associazione BFC 360° è di diffondere nella Città l’amore e la passione per i colori rossoblù attraverso varie iniziative che tocchino i più disparati ambiti della vita sociale e sportiva”. L’obiettivo quindi dichiarato è di diffondere la “Bolognesità” sportiva in città, senza se e senza ma.
Da una prima analisi le persone che compongono l’associazione sono tifosi e tifose del Bologna FC; come nascono e si sviluppano all’interno dell’Andrea Costa e dell’intero stadio Dall’Ara le varie iniziative dell’associazione?
La nostra scelta è di non voler essere “un nuovo Gruppo” dello stadio ma qualcosa che fosse superiore, per scopi e finalità, a ciò che è comunemente considerato “essere tifoso del Bologna”. Per spiegarci meglio non vogliamo entrare nelle dinamiche di disamina tecnica di una partita o di polemica su un giocatore ceduto, il nostro obiettivo è di far sì che più persone in città si avvicinino al Bologna F.C. e ne diventino tifosi, ne portino avanti la “causa”. Le modalità poi per seguire il BFC le sceglieranno loro: militare in un gruppo di curva, piuttosto che tifare dai distinti o dalla tribuna.
Quindi per rispondere al meglio alla vostra domanda, più che all’interno dello stadio la nostra “opera” si svolgerà prevalentemente all’esterno. Chi va allo stadio si presuppone che tifi già il Bologna. Sono le persone che si interessano al calcio che non frequentano il Dall’Ara che sono investite dai media, e non solo, che parlano di altre squadre ad interessarci. Il calcio di alto livello sappiamo bene che è soprattutto un prodotto di marketing, noi vogliamo invece far riscoprire il senso di appartenenza alla squadra della propria città, slegato dal business e da interessi “altri” se non l’amore per i propri colori. Per fare ciò i modi sono i più svariati, dal colorare la città attraverso i murales, dal coinvolgere le attività commerciali per esporre i colori rossoblù (cosa che tra l’altro è stata già attuata anche da alcune associazioni di categoria), dall’entrare nelle scuole con forme artistiche ed educative, dal diffondere adesivi inneggianti ai colori del BFC in ogni luogo e… dal produrre musica che si possa sentire ovunque. Insomma, un’attività a 360° che non vede solo l’ambito partita ma si diffonde per le strade in città e provincia.
Il CD esce in un periodo storico molto favorevole per il calcio a Bologna, con tanta sorpresa il Bologna entra di diritto in Champions League, la vetrina internazionale può essere il volano per una crescita del tifo rossoblù e dell’associazione?
Per il tifo crediamo proprio di sì. Il problema reale è mantenere la stessa “fotta” anche quando i risultati mancheranno e magari l’anno prossimo non saremo in nessuna competizione europea. Ovviamente non ce lo auguriamo, anzi, speriamo di raccogliere altri buoni risultati ma ci sta ragionare su una possibile “rientrata nei ranghi”. Per quanto ci riguarda, il compito che ci siamo dati, assume una grande importanza perché sull’onda di questo entusiasmo bisogna riuscire a seminare punti fermi e solidi che superino il concetto di vittoria o sconfitta e che fissino l’attenzione su un obiettivo: al di là del risultato c’è sempre il Bologna! E su questo tema, ovviamente, vorremmo allargare anche la nostra associazione.
Nel vostro “Manifesto rossoblù” usate il termine “appartenenza”: intendete far tornare l’amore per Bologna e per i colori della città? Unitamente all’uscita del CD, avete in serbo iniziative per avvicinare i cittadini a Bologna ed al Bologna?
De facto abbiamo già detto prima che il nostro obiettivo è lavorare fuori dallo stadio ed in parte abbiamo già accennato ad alcuni ambiti di lavoro. Sì, abbiamo in mente altre iniziative che si interfaccino con i quartieri e la stessa amministrazione comunale, perché crediamo che il coinvolgimento della città debba essere totale, a partire anche dalla stessa amministrazione. Uno dei prossimi atti sarà un murales che si realizzerà in una zona di Bologna in cui si è sentita l’esigenza di affiancare le nostre idee con un intervento di messa in sicurezza di quel luogo.
Parliamo del CD. Come nasce l’idea e come si sviluppa.
Tutto nasce da alcune battute di alcuni di noi su un social, qualcuno cantante di gruppi underground e qualcun altro tifoso; lo scambio verteva sull’idea di fare un pezzo musicale sul Bologna. Riportato questo fatto nel gruppo più ampio di amici che già stava dibattendo sulla necessità di fare innamorare la città del BFC, si sviluppa in maniera naturale il ragionamento di realizzare qualcosa di musicale che potesse fungere da attrattiva per la gente di Bologna.
Prima si era pensato ad alcuni pezzi dei gruppi che conosciamo personalmente, da lì si è passati ad unire il tutto con una raccolta di inni del Bologna e poi si è arrivati all’idea massima, ossia quella di coinvolgere tutti gli artisti di Bologna che fossero tifosi del BFC. Velleitaria ma assolutamente percorribile, almeno per noi.
In realtà ci siamo scontrati con un mondo che non conoscevamo del tutto, anzi… Un conto sono i gruppi underground, un conto è il cantante o il gruppo famoso che ha diritti SIAE e altre cose annesse. Il tempo passava e non stringevamo nulla di nuovo, ad un certo punto presi dallo sconforto di non arrivare dove ci eravamo prefissati, abbiamo pensato di tornare all’idea iniziale e pubblicare solo canzoni dei gruppi di base.
Un po’ di pausa riflessiva e con un po’ di sprone al nostro interno siamo ripartiti dicendoci che, al di là di tempistiche o di altri problemi, avremmo portato a casa il lavoro con ciò che eravamo già riusciti a raccogliere. E qui dobbiamo ringraziare anche Andrea Mingardi e la Beba, factotum di Andrea, che ci hanno aiutato anche dal punto di vista tecnico.
E così, poco dopo l’anniversario che volevamo celebrare con l’uscita del CD, ossia il 60° dall’ultimo scudetto, ecco che vede la luce “APRITE LE PORTE…”!
Cori da stadio, cantanti e gruppi musicali del territorio, 25 tracce che trasudano rossoblù, trasudano Bologna. C’è qualcosa che avreste voluto aggiungere, una o più tracce che magari avete lasciato nel cassetto delle idee?
Di idee ne avevamo e ne abbiamo ancora parecchie; inizialmente nella nostra testa c’era un prodotto più suggestivo: un doppio vinile colorato! Siamo sicuri che sia un oggetto che ha una sua attrattiva e non poniamo limite alla provvidenza.
Gli inni inseriti sono solo alcuni di quelli che avevamo pensato così come i cantanti coinvolti. C’è anche una canzone su “Bologna città” che abbiamo escluso per motivi di spazio e che ci piacerebbe riprendere… Insomma, di sicuro gli spazi per realizzare un “Volume 2” ci sono ma, per il momento, vediamo di far conoscere in maniera capillare questo lavoro e di raccogliere i fondi per l’AGEOP, un’associazione di ematologia oncologica pediatrica del territorio a cui abbiamo deciso di destinare i proventi.
Tra i testi meno conosciuti, il primo probabilmente monta sul podio. “Acqua Cerelia” penso che sia sconosciuto a chi vive fuori dai confini cittadini. Oltre al lavoro certosino per scegliere le tracce si evince un lavoro storico, di ricerca, segno che il CD si rivolge ad un pubblico trasversale, dal vecchio tifoso o appassionato fino ad arrivare alle nuove leve del tifo. Avete avuto questa sensazione oppure avete percepito un interesse maggiore per una precisa fascia anagrafica di persone?
“Acqua Cerelia” è il brano che a tantissimi vecchi tifosi fa nascere un grande sorriso: era una pubblicità storica che prima di ogni partita veniva diffusa dall’altoparlante dello stadio, non è una canzone “del Bologna” ma è “di Bologna”! In una compilation come questa i non bolognesi si chiederanno di sicuro: “ma cosa c’entra?” E invece è un primo segnale di appartenenza ad un mondo tutto rossoblù che si svela al di fuori di esso.
Abbiamo iniziato con “Acqua Cerelia” perché abbiamo inteso il lavoro come un “concept album”. Si parte con la pubblicità per arrivare agli inni che nel tempo si sono succeduti a segnalare al pubblico che entrava il Bologna. Qui si possono percepire le varie epoche: dalla polka alla famosissima “Bologna Campione” a quella attuale cantata dal pubblico. Poi il fischio d’inizio tra cori e ritmi rock o brani più distesi per provare a rappresentare i vari stati d’animo in una partita.
Da qui è un susseguirsi di stili differenti e testi che spaziano su tante situazioni ma con un unico comune denominatore: il Bologna. È per questo motivo che non abbiamo percepito una differenza di età nel compiacersi di questo lavoro, ed il motivo sta proprio nel fatto che è una compilation musicalmente trasversale, che deve unire le generazioni di tifosi verso l’“idea Bologna”.
Troppo spesso, il mondo del tifo è visto o rappresentato in maniera negativa. Il vecchio cliché dell’ultras violento, ignorante e razzista persiste nell’immaginario collettivo benché si tratti di un luogo comune che ormai non ha più senso di esistere. Eppure, in questo caso non è possibile non notare la solidarietà, visto appunto che i proventi della vendita del CD, tolte le spese di realizzazione, andranno come detto ad AGEOP: come nasce questa scelta e se ci potete parlare di questa associazione e del lavoro che svolge sul territorio.
Relativamente al cliché dell’ultras violento e menefreghista o anche del tifoso che è solo interessato al calcio ed alla squadra, stendiamo un velo pietoso. Anzi possiamo sottolineare che proprio continuare a dire e sostenere certe fesserie, fa sì che si sviluppino in maniera maggiore certe iniziative di solidarietà, anche se il fatto di realizzarle non nasce certo da una contrapposizione con queste banalità ma dal cuore di gente che crede davvero che si possa essere tifosi accaniti e, allo stesso tempo, produrre anche attività che si calino nel tessuto sociale della propria città.
La scelta è caduta su AGEOP perché il tema ci tocca nel profondo. Questa associazione si occupa dei bambini ammalati di cancro e l’obiettivo che essa si propone è di accompagnare i ragazzi e le ragazze e le loro famiglie dal momento della diagnosi fino alle fasi del “fuori terapia”. AGEOP è un’associazione fondata sul volontariato che trasforma le risorse che le vengono affidate dai propri donatori, in progetti concreti per costruire percorsi di Cura sempre più umani ed efficaci. Tra l’altro la sua sede è all’interno del Policlinico Sant’Orsola legato anche all’Università di Bologna.
Tornando alla scelta dell’associazione a cui dare i proventi del CD, è ovvio che non c’era solo AGEOP ma proprio per il radicamento che ha sul territorio, ci ha fatto propendere per lavorare con loro che, appena informati dell’iniziativa, ci hanno accolto con grande entusiasmo.
Ci potete illustrare il ruolo del Comune di Bologna e della società del Bologna FC per la realizzazione del CD?
Relativamente alla realizzazione del CD non hanno avuto nessun ruolo se non dare il “patrocinio non oneroso” e, da parte del BFC, la richiesta che nelle canzoni non ci fossero episodi di offese a chicchessia altrimenti non avrebbe, anche giustamente se vogliamo, concesso il patrocinio.
Chiarito questo dobbiamo dire che le due entità, nelle persone dell’Assessora allo Sport Roberta Li Calzi e del Responsabile della Comunicazione Carlo Caliceti, sono state molto cordiali e, oltre ad accogliere favorevolmente l’idea, ci hanno anche spronato nel nostro lavoro.
1909 copie prodotte e numerate, non un numero qualsiasi ma a ben vedere, visto anche il carattere nobile del progetto, un numero tutto sommato limitato: il valore affettivo del CD supera ampiamente il prezzo di vendita, pensate di implementare la produzione nel caso di ulteriori richieste? Per dare un’idea di fondo, come sta andando la distribuzione del CD? Immagino che anche dall’estero qualche richiesta sia arrivata.
A dimostrazione che Bologna è comunque una città strana, bisogna dire che passata la curiosità data dalla conferenza stampa di presentazione del nostro lavoro, curiosità entusiasta sottolineiamo, si è lanciata in un altro entusiasmo: organizzare le trasferte di Champions League! Da quando è uscito il calendario sembra che non ci sia spazio per altro.
Quindi, complice questo fatto ed anche il periodo estivo che è coinciso con l’uscita del CD, in questo momento le vendite sono molto rallentate.
Stiamo ragionando per un rilancio in previsione delle feste in cui il nostro lavoro può divenire un ottimo oggetto da regalo, ma non solo: abbiamo anche in mente una festa con i gruppi che hanno lavorato nella compilation per pubblicizzare ulteriormente il lavoro.
1909 come l’anno della fondazione del Bologna; vedremo se, dopo il rilancio per questo inverno, avremo necessità di replicare la produzione. Al momento siamo concentrati per ampliare i punti distribuzione e per pubblicizzare di più questo lavoro.
Sì, richieste da fuori Bologna ne sono arrivate ma per avere un quadro reale di interesse, dobbiamo aspettare il nuovo rilancio al quale, anche quest’intervista, può sicuramente contribuire.
In una società molto individualista dove l’uso dei social network ci porta inevitabilmente a ridurre drasticamente i contatti umani viso a viso, avete creato un’associazione e vi siete imbarcati in un nobile progetto di produzione di un supporto che quasi sembra appartenere ad un’altra era. Quali problemi o contrattempi avete incontrato nella produzione del CD? E, soprattutto, come ha risposto la città di Bologna all’iniziativa?
Guarda, ci siamo sentiti dire fin troppe volte che la scelta di fare il CD era obsoleta ma noi volevamo fare un lavoro che rimanesse nel tempo, che si toccasse con mano, che si potesse tirar fuori da uno scaffale e guardarlo, oltre che ascoltarlo, per chi ha ancora un lettore CD. Hai colto la cosa, sembra davvero un prodotto di un’altra era ma questo fatto, a nostro modo di vedere non lo sminuisce, anzi.
Di contrattempi non ce ne sono stati, le problematiche di cui parlavamo rispondendoti ad un’altra domanda, sono state di natura organizzativa e di coinvolgimento a chi abbiamo chiesto di dare un brano per la compilation; sapevamo bene di essere dei “signori nessuno” con un curriculum associativo pari a zero, ma l’idea era questa compilation e questa cosa volevamo realizzare. La risposta della città di Bologna è stata molto positiva. La conferenza stampa è stata un successo ma come ben sappiamo, passata l’enfasi della presentazione dopo bisogna riuscire a mantenere vivo l’interesse.
Il CD si presenta fin troppo bene, copertina a colori, qualche foto, il tutto a forti tinte rossoblù. Ma se a Bologna si respira calcio, anche il basket resta uno sport molto seguito in città, due squadre con una certa tradizione e con un seguito che a livello nazionale non è facile riscontrare. Come associazione vi siete confrontati o comunque interagite anche con le due tifoserie del basket?
No. Nel senso che ci si muove in ambito calcistico e lì rimaniamo. Poi sappiamo che ci sono persone che frequentano sia il palasport che lo stadio ed anche tra di noi ci sono alcuni che sono assidui sul fronte basket, ma teniamo le cose separate, se si parla di tifoseria coinvolta.
Viceversa, se da quegli ambiti ci arrivasse una richiesta di informare cosa stiamo facendo e come ci muoviamo, ovvio che ci presteremo a spiegazioni.
Vedi, con il fatto che ci rivolgiamo alla città di Bologna, al bolognese, è naturale coinvolgere anche tutti gli ambienti sportivi della città.
Per chi è fuori Bologna e vuole acquistare il CD, quali sono i canali per mettersi in contatto con voi, per acquisire informazioni ed effettuare eventualmente il pagamento?
Tramite i social o inviare una mail al nostro indirizzo istituzionale.
Su FaceBook bisogna cercare “Associazione BFC 360”, su Instagram “associazionebfc360” e la nostra mail istituzionale invece è associazionebfc360@gmail.com
Scriveteci qui e vedrete che vi risponderemo, informandovi anche come fare per acquistare il CD. Il prezzo è fissato sui 12€ ma, ovviamente, oltre i 12€ prendiamo quello che gli interessati ci danno. Abbiamo avuto diverse donazioni da 50€ proprio perché chi ha versato quella somma voleva gratificare il nostro impegno e lavoro verso AGEOP
Non resta che illustrare, se li avete, progetti futuri, avete carta bianca per concludere questa piacevole chiacchierata a distanza.
Il prossimo progetto, come abbiamo già accennato, è un murales da realizzare in una zona di Bologna che necessitava di essere riqualificata.
La nostra idea è di procedere sulla strada tracciata, magari interfacciandoci con altre associazioni legate al tifo del Bologna come l’Associazione Percorso della Memoria Rossoblù che, anche se ha obiettivi differenti, persegue la nostra stessa finalità che è sempre quella di diffondere l’amore ed il senso di appartenenza verso il BFC in città.
Crediamo che il calcio attuale stia andando verso una commercializzazione sfrenata dove sono sempre di più i denari a farla da padrone a discapito dell’amore verso una squadra e la propria città.
Ce ne rendiamo conto andando a vedere le partite del Bologna in Europa; fino ad ora siamo stati in Inghilterra dove tra business, prezzi altissimi, un controllo asfissiante da parte degli steward, il fascino del calcio inglese si perde e resta solo nei murales esterni, dove si abbellisce lo stadio con immagini iconografiche storiche ma tutto sembra fatto puramente per vendere un prodotto. Giudichiamo tutto questo molto pericoloso e forse, purtroppo, in certi paesi siamo ad un punto di non ritorno.
La velleità della nostra associazione è quella di mantenere tutto popolare e per farlo, chi va allo stadio deve sentirsi appartenente a un simbolo tangibile e non a un prodotto commerciale inarrivabile per certe fasce di popolazione.
È un argomento che va certamente approfondito e sviscerato ma dobbiamo tenere bene a mente che non si può lasciare andare tutto nella direzione della commercializzazione.
Chiudiamo qui ringraziandovi dello spazio e del tempo concessoci.
Sperando che tanti altri trovino interessante questo nostro progetto e vogliano il Cd vi salutiamo calorosamente con un grande:
FORZA BOLOGNA!
Intervista raccolta da Valerio Poli