Pronti – via e per l’Arezzo c’è la novità Arzachena, squadra che si affaccia alla serie C con la prospettiva di conquistare una tranquilla salvezza. Dalla Sardegna non arriva nessun tifoso ospite ed in definitiva la vetrina è tutta per la curva di casa che riparte con sprint dopo il buon campionato della scorsa stagione. Buon campionato che è coinciso con l’ottimo andamento della Curva Sud che non ha mai smarrito il suo stile, abbinandolo pure a numeri da non disdegnare affatto. Sia nei derby regionali che nelle trasferte meno agevoli, gli Ultras Arezzo hanno dimostrato una maturità invidiabile, mostrando la solita originalità con coreografie sempre d’impatto.

In questo pomeriggio non mancano le note di colore, dalla nuova pezza degli stessi Ultras Arezzo, passando per le belle due aste del 10 settembre 1923 fino ad arrivare al ritorno del tamburo in Curva, quel “pericoloso” strumento del tifo che era stato bandito in nome della sempre più strisciante sicurezza. Troppo scontato domandarsi quale insicurezza può generare un tamburo, sarebbe quantomeno curioso avere delle risposte in merito dagli organi predisposti a varare decreti su decreti senza conoscere minimamente la materia.

Curva Sud che accompagna il colore di bandiere e due aste con un tifo costante e con dei numeri che continuano ad essere più che positivi: il tifo si snoda senza troppe pause ed accompagna la squadra fino al novantesimo minuto. Belli i battimani eseguiti, vista la temperatura estiva, a torso nudo così come il bandierone della Fossa che sventola nelle varie fasi dell’incontro.

Un po’ a sorpresa è l’Arzachena ad aggiudicarsi la posta in palio, i padroni di casa masticano amaro ma in definitiva siamo solo all’inizio. La stagione della Curva Sud è solo all’inizio ma c’è da scommettere non sarà avara di emozioni.

Testo di Valerio Poli.
Foto di Sauro Subbiani.