Come per i giocatori e per i tifosi delle varie squadre, anche per il sottoscritto comincia ufficialmente la stagione 2024-2025. Ricomincio, come si dice in gergo, al “piccolo trotto”, non forzando troppo con i chilometri e seguendo una partita amichevole. Arezzo-Juve Stabia si gioca in campo neutro, a Roma, nello storico stadio “Francesca Gianni”; situato nel quartiere di San Basilio, l’impianto capitolino è attualmente la casa dell’Atletico Lodigiani. In questa giornata estiva lasciare il mare e la sua piacevole brezza è veramente difficile, ma lo è ancor di più mettersi in macchina, nel primo pomeriggio, sotto un sole cocente e una temperatura di oltre quaranta gradi. Nonostante ciò, al termine della partita potrò comunque affermare di aver fatto un’ottima scelta e di essermi divertito.
Il calcio d’inizio è fissato alle 17:30: non proprio un orario consono per una partita di fine luglio, ma almeno i tifosi possono evitare di tornare a casa in tarda nottata, calcolando che pur sempre di trasferta si tratta. Per la frenesia di ricominciare, insieme all’ansia di trovare traffico e arrivare in ritardo, sbaglio completamente i tempi e giungo nei pressi dell’impianto romano quasi con un’ora d’anticipo. Inutile ribadire l’amicizia dei tifosi amaranto con quelli romanisti, che ormai dura da molto e si rafforza di anno in anno. Sia per questo motivo, sia, soprattutto, per la presenza una tifoseria campana, l’apparato di sicurezza si fa prendere la mano e noto un esagerato dispiego di camionette, macchine e uomini delle forze dell’ordine a presidio del territorio. Fortunatamente riesco a vedere degli amici di vecchia data, con cui scambio più di due chiacchiere prima di tornare a calcare il prato verde di un campo di calcio.
La predisposizione delle tifoserie è la seguente: ai toscani è destinato il settore ospiti in ferro, che è parzialmente coperto dall’ombra; i tifosi della neopromossa Juve Stabia, invece, prendono posto nella grande tribuna dei padroni di casa, che è esposta completamente al sole, salvo una piccola porzione, dotata di seggiolini, che è invece sormontata da una piccola copertura. Nel settore ospiti gli ultras aretini si presentano in oltre un centinaio di unità, arrivando con diversi transit e auto private: un numero considerevole, tenendo conto della poca importanza che riveste questa gara. Di contro, nella parte opposta sono stati venduti pochi biglietti, acquistati per la maggior parte da semplici tifosi o parenti dei giocatori.
Come si sa, non tutte le tifoserie decidono di seguire tutte le amichevoli. Ognuno ha la sua idea su quanto giusta o sbagliata possa essere questa scelta e in ultima istanza, ogni tifoseria è libera di pensare e agire come vuole, anche sulla scorta di ragioni logistiche e pratiche. Il mio non richiesto e umile parere è che pure la presenza in una semplice amichevole sia importante per un gruppo ultras, anche se in questo calcio moderno risulta davvero difficile seguire ovunque la propria squadra, per via degli orari impossibili delle partite e delle trasferte infinite da affrontare ogni due o tre giorni, per cui riesco benissimo a comprendere la loro decisione.
Nel frattempo gli ultras toscani si compattano nella zona centrale, mentre nella parte più alta della tribuna vengono sventolati i due bandieroni dei gruppi ULTRAS e FOSSA. Gli amaranto cominciano a tifare con discreti battimani, alzando diversi stendardi sempre di pregevole fattura e intonando cori. Pochi minuti dopo scendono le squadre in campo e, contemporaneamente, la tifoseria amaranto mostra tutto il proprio potenziale accendendo un paio di torce, alzando diversi stendardi e sventolando qualche bandierina, che si aggiunge ai due bandieroni.
Nel primo tempo i toscani partono subito forte, come se non fosse una partita amichevole, e tifano veramente in maniera decisa, producendo anche discreti battimani ad accompagnare i cori. Trascorsi circa dieci minuti vedo entrare una quindicina di ultras stabiesi, tutti uniti e senza vessilli o sciarpe che possano farli riconoscere, in perfetto stile casual. I campani si posizionano nella parte alta della tribuna, esposta completamente al sole; poco dopo si spostano vicino allo storico albero della gradinata, trovando riparo sotto la sua ombra e osservando la partita in silenzio.
Gli aretini non si scompongono e continuano a incitare la squadra come se nulla fosse, poi accendono un’altra torcia poco prima della mezz’ora. Ci sono pure delle piccole pause fisiologiche, ma in questa prima frazione davvero non si può imputare nulla ai toscani, che anzi mi stupiscono per la loro continuità nonostante il caldo sia davvero fastidioso, tanto che anche i giocatori, a metà della prima frazione, effettuano una pausa per rinfrescarsi. Gli unici cori degli ultras gialloblù, accompagnati dai battimani, vengono intonati sul finire della prima frazione per festeggiare il gol di Mignanelli, autore della rete del vantaggio stabiese.
Nella ripresa gli aretini aprono la contesa con una suggestiva torciata, lanciandone in campo un paio che, assieme ai bandieroni, enfatizzano l’effetto scenografico. I cori sono intonati continuamente e vengono quasi sempre accompagnati dai battimani; non mancano nemmeno i cori secchi con le braccia alzate a tutto settore. Nonostante la Juve Stabia realizzi il gol del raddoppio al sessantaseiesimo minuto con Artistico, loro continuano a tifare come se nulla fosse, aumentando addirittura il numero di battimani rispetto alla prima frazione.
Tre minuti più tardi l’Arezzo accorcia le distanze con il neoentrato Fiore, che fa esultare la tifoseria amaranto; segue qualche minuto di tensione: il gioco si ferma per permettere ai sanitari d’intervenire perché un tifoso toscano è stato colto da un leggero malore, ma fortunatamente non si tratta di nulla di preoccupante, per cui la partita si conclude dopo cinque minuti di recupero. Dopo il triplice fischio tutta la squadra amaranto va ad applaudire i sostenitori toscani, i veri protagonisti nella calura del “Francesca Gianni”.
In conclusione, la tifoseria del cavallino rampante è già in ottima forma in vista del campionato, nonostante debba aspettare ancora due settimane per la Coppa Italia di serie C, primo impegno ufficiale della stagione per l’Arezzo, che dovrà affrontare la trasferta a Pesaro in casa della Vis (poi conclusasi con un incoraggiante 1-3 che vale il passaggio del turno). Un’attesa di soli sette giorni, invece, per la Juve Stabia, che sfiderà l’Avellino nel turno preliminare della Coppa Italia maggiore (stesso risultato a favore delle Vespe). Questa gara si giocherà in terra irpina e non a Castellamare, come da regolamento, a causa dei lavori di adeguamento del “Romeo Menti” ai parametri richiesti dalla B. Siamo già tutti in fibrillazione per questo inizio di stagione, insomma.
Marco Gasparri