La prima partita da vincere per ogni tifoso che si rispetti è quella di accaparrarsi un biglietto per l’evento, impresa non impossibile ma comunque resa difficoltosa dalla triste abitudine di chiudere alcuni settori dello stadio per presunte problematiche strutturali. Anche lo stadio “Città di Arezzo” non fa eccezione, infatti il rettilineo è chiuso ormai da tempo e anche per questi play off resta rigorosamente serrato.

Il “making of” della coreografia

Ormai è passata di moda la vecchia e cara corsa al botteghino, la tecnologia in questo caso è un’arma a doppio taglio: una volta aperta la vendita on line, si è verificato il fenomeno dell’acquisto incontrollato, con la conseguenza immediata che la tifoseria ospite, una volta esauriti i tagliandi per il proprio settore, ha cominciato ad acquistare i biglietti per i restanti settori dello stadio. Quando la lacuna è arrivata agli occhi e alle orecchie di chi di dovere, ecco che per arginare il problema è stata aumentata la capienza del settore ospite così da evitare promiscuità tra le due tifoserie, per di più in settori dove sarebbe stato complicato il servizio d’ordine.

Soliti problemi organizzativi per eventi che richiamano un gran numero di persone, oltretutto entrambe le tifoserie vivono un periodo di buona forma: i play off sono il giusto risultato di un campionato condotto in maniera esemplare, con numeri importanti e con qualche coreografia degna di nota.

Coreografia pisana, “lato A”

Molto movimento intorno allo stadio, le forze dell’ordine sono schierate in gran numero cercando di indirizzare gli ospiti verso il parcheggio e per scoraggiare eventuali incontri non voluti. I tifosi aretini sono su di giri, la Curva Sud è andata esaurita in ogni ordine di posto ma anche in tribuna non c’è più una poltroncina libera: sembra di essere tornati ai tempi della serie B.

Stadio che non ha problemi ad animarsi ben prima del fischio d’inizio delle ostilità. Già durante il riscaldamento dei giocatori delle due squadre la temperatura si alza con fischi ed applausi che si sprecano. Non mancano i cori delle due curve, gli ultras mettono subito in chiaro i rapporti con qualche coro offensivo che vola da una parte all’altra, del resto la rivalità è storica e narra di alcuni momenti di tensione e qualche episodio avvolto tuttora nel mistero, con i protagonisti che propongono differenti e contrastanti versioni. Com’è normale che sia, verrebbe da dire.

Coreografia Pisana “Lato B”

La vena coreografica degli aretini è conosciuta, stile e originalità sono colonne portanti di una tifoseria che è sempre stata presente anche in quei momenti, e di recente ce ne sono stati, critici e difficoltosi per una serie di disavventure societarie. Sotto questo punto le due tifoserie sono accumunate da una medesima storia recente, fatta di problemi societari che hanno inevitabilmente coinvolto gli ultras, i tifosi ed in larga scala le rispettive città che si sono strette attorno alla propria squadra di calcio, associandola ad un simbolo cittadino, elevandola ad un bene comune. Dopo aver mangiato del pane duro, aver assaggiato il sapore della polvere, ecco che si presenta l’occasione del riscatto.

Curva Sud che ad inizio partita sfoggia il suo vestito più bello, con una coreografia che coinvolge tutta la curva: strisce di carta nelle zone laterali e al centro cartoncini amaranto che colorano il settore. Perfetta la realizzazione. Impegno, organizzazione e creatività hanno fatto sì che gli spettatori seguissero le poche e chiare indicazioni, in primis quella di entrare in curva con un sufficiente anticipo per accogliere nella miglior maniera la squadra all’uscita del tunnel.

Aretini mani al ciel

Sull’altro versante c’è invece qualche minuto di ritardo nell’esposizione della coreografia, ritardo dovuto alle problematiche di giocare in trasferta ma comunque le bandierine in due versioni di colore offrono sempre un bel colpo d’occhio.

Come spesso accade in questi casi, il sostegno delle due tifoserie non può che essere di quelli definiti importanti, i numeri in gioco sono altissimi, la tensione è al massimo e il coinvolgimento dei tifosi è fin troppo facile. Ottima prova delle due tifoserie che vivono il loro momento migliore dopo le reti siglate dalle rispettive squadre ma in genere il tifo è continuo, avvincente, con pochissime pause. Lo stadio ribolle di tifo, la partita sul campo è emozionate con continui capovolgimenti di fronte e ben cinque gol, sugli spalti si vivono alcuni momenti di intensa passione con i cori che si alzano potenti dalle due curve.

Aretini e pisani confermano il loro ottimo momento di forma, il ritorno a Pisa, essendo la partita decisiva, può essere ancora più teso e ricco di spunti e le premesse per un’altra bella prova sugli spalti ci sono tutte.

Valerio Poli