Armando Picchi – Livorno che si gioca all’Armando Picchi sembra uno scioglilingua, eppure questa è la nuova realtà in cui si è dovuta calare la squadra e di conseguenza anche la tifoseria amaranto: duellare non più con i vicini di casa ma bensì con quei parenti “poveri” con i quali hai diviso le mura cittadine per anni. Quelli che guardavi con una certa superiorità derivante da una tradizione impareggiabile. Quelli che quando strappavano tre punti ad una città rivale ti mettevano quel filo di gioia in quanto comunque espressione di una società legata visceralmente al territorio considerato che l’Armando Picchi, soprattutto a livello giovanile, ha un proprio curriculum di tutto rispetto.

La partita odierna sembra il classico Davide contro Golia. Sugli spalti i tifosi e gli ultras di una squadra mentre l’altra ha parenti ed amici che per una volta nella loro vita si devono dividere tra il fatidico amore per la maglia amaranto e quel legame sanguigno che li lega a chi indossa l’altra casacca. Per una volta almeno sul terreno di gioco ci sono giocatori livornesi che giocano contro la squadra della loro città, un classico del calcio professionistico ed un aspetto simpatico per chi calca i terreni dei dilettanti.

Pubblico che risponde bene in rapporto alla categoria della partita. L’Eccellenza non è certo il massimo per chi fino a qualche stagione fa era stabilmente in serie B, ma qualcosa in più poteva e forse doveva essere fatto. Si capisce l’amaro che tocca ingoiare dopo un capitombolo di queste proporzioni ma se la curva in fin dei conti offre un buon colpo d’occhio, la gradinata è piuttosto spoglia, quasi deserta. Segno questo che c’è una bella fetta di pubblico che va riconquistata e tutto l’entusiasmo che sembrava esserci per l’iscrizione della squadra in un torneo dilettantistico, probabilmente si è esaurito troppo presto oppure di entusiasmo non bisogna parlare.

Concentrandosi sulla curva si notano i consueti drappi della tifoseria labronica, a centro curva spicca il “CNFB” mentre alla vetrata c’è il lungo striscione “Combatti Livorno”. Curva Nord che a livello vocale sforna una prova di tutto rilievo, anche sotto di due reti i presenti ce la mettono tutta per farsi sentire dalla squadra ed in alcuni tratti della partita c’è anche un buon coinvolgimento del pubblico presente, con la curva che chiede una chiamata alle armi subito accettata. L’hit del momento è senza dubbio il coro contro l’ex presidente Spinelli, figura carismatica che per anni ha diviso la tifoseria amaranto ma sulla quale oggi sembra che ci sia stato un forte ricompattamento, del resto un fallimento non è affare da poco e probabilmente un epilogo del genere, se ha causato una dolorosa retrocessione, potrebbe anche aver riunito una tifoseria che per svariati motivi ha passato periodi non all’altezza della sua fama. La ripartenza da zero ed un nuovo corso potrebbero riaccendere l’entusiasmo di un tempo. Se le fondamenta sono buone il progetto potrebbe pure funzionare, il tempo ci dirà se questa è la strada giusta.

Valerio Poli