Giustamente i nostri media sono troppo presi a ripetere la litania in maniera acritica per rendersi conto di quel che succede intorno al loro naso. Ad ogni peto che, pur partito involontariamente, sconvolge le loro convinzioni su come si debba vivere allo stadio, eccoli invocare le divinità di cui in realtà ignorano completamente vita e opere. Come se poi davvero chiedere protezione a Santa Margherita Thatcher da Albione, possa essere veramente risolutivo o in qualche modo utile. Oltretutto come se davvero questa divinità abbia mai sul serio sconfitto piaghe e problematiche che invece continuano a verificarsi, in diversa maniera ma si verificano.
Quella che vi proponiamo di seguito è una notizia che in Inghilterra rimbalza da più parti. Noi l’abbiamo tradotta dal “Daily Mail” ma aggiungendo le parole chiave “Suicide Squad Burnley” potrete trovare di che documentarvi ulteriormente.
Buona lettura, che consigliamo non tanto al nostro lettore medio, più o meno informato sulle realtà degli altri stadi, quanto piuttosto agli italioti medi che credono a tutte le idiozie e le sentenze sparate dagli uomini delle nostre istituzioni, politiche e calcistiche, che non sono mai usciti dalla sala catering di una Tribuna VIP, figurarsi se hanno sul serio idea di come funzionino gli stadi in Inghilterra, in Germania o in qualsiasi altra parte del mondo.

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I membri di una famigerata banda hooligans denominata “Suicide Squad” sono stati arrestati dopo un attacco a dei tifosi rivali in un pub, durante una festa di compleanno per un figlio morto.
I circa 30 tifosi del Burnley FC hanno utilizzato come armi arredamenti e bicchieri, durante la battaglia ingaggiata con i tifosi dello Sheffield Wednesday . Un disabile e un ragazzo di 11 anni sono rimasti feriti – il secondo alla testa – nel corso della rissa che ha vuto come teatro il “Miners Club” di Burnley nel gennaio dello scorso anno.

Ora 20 teppisti sono stati condannati al carcere per il ruolo avuto nella rissa, verificatasi dopo che le due squadre avevano pareggiato 1-1 una partita di campionato al “Turf Moor” di Burnley .
Gli hooligans erano tutti apparentemente membri della “Suicide Squad”, una banda che in precedenza era stata implicata in violenze di massa e persino in un omicidio.

Cantavano “Su, Su, Su” durante l’attacco che ha intrappolato loro malgrado anche il personale del bar, le giovani famiglie e alcuni pensionati all’interno del bar.
La Corte di Preston Crown ha condannato 19 uomini e un ragazzo di 17 anni a reclusione da 5 a 22 mesi per i violenti disordini; gli stessi sono stati banditi da da tutti gli stadi di calcio fino a un massimo di 10 anni.

Nel corso del processo è emerso che i tifosi di Sheffield avevano programmato di intrattenersi al “Miners Club” dopo la partita prima di tornare nello Yorkshire con i pullmini.
Uno dei tifosi aveva organizzato l’evento per celebrare il compleanno
di suo figlio, morto l’anno precedente.
Le violenze sono iniziate quando la “Suicide Squad” è riuscita a entrare nel locale spingendo un tifoso dello Sheffield e costringendo alcune delle vittime a rispondere con sedie e bicchieri.
Un agente di polizia, che è stato tra i primi ad accorrere sulla scena, ha descritto la rissa come la più violenta cui ha assistito in 10 anni di servizio.

Alla fine la polizia è riuscita a imporsi tra le due tifoserie, permettendo ai tifosi dello Sheffield di tornare al loro autobus in attesa.
Dopo le condanne di 21 teppisti, tra cui uno condannato con pena sospesa, Chris Bithell della polizia del Lanc
ashire ha detto: “Il comportamento di tutti i soggetti coinvolti è stato vergognoso e assolutamente inaccettabile. Mentre la stragrande maggioranza di coloro che hanno assistito alla partita si è comportata in modo responsabile, è del tutto deplorevole che un piccolo numero di persone abbia scelto di agire in modo talmente insensato.
Nel corso della nostra indagine abbiamo lavorato a stretto contatto con i tifosi del Burnley FC al fine di identificare le persone coinvolte e vorrei ringraziarli per il loro supporto e assistenza. Le condanne servano da monito a chi pensa di poter provocare violenti disordini in occasione degli incontri di calcio e farla franca”.
I fanatici e violenti tifosi del Burnley sono stati soprannominati “Suicide Squad” sin dai primi anni ’80, grazie al loro comportamento sconsiderato nell’affrontare nutriti gruppi di tifosi rivali .

Nei primi anni dello scorso decennio era emerso un gruppo ancora più estremo, denominato “Burnley Youth”, i cui membri si erano distinti nell’affrontare non solo tifosi avversari, ma anche agenti di polizia.
Un membro della “Gioventù'”, Andrea Mc
Nee aveva affrontato ed ucciso un tifoso del Nottingham Forest nel 2002 all’età di soli 19 anni, ed era stato condannato per omicidio.
Gli hooligans del Burnley sono noti anche per ospitare tra le loro fila estremisti razzisti, che hanno organizzato attacchi contro la comunità asiatica della città e preso parte alle rivolte razziali del 2001.
Quattro anni fa, 12 membri della “Suicide Squad” sono stati incarcerati per una rissa contro i fans del Blackburn Rovers , che la polizia ha descritto come ‘”una scena tratta da Braveheart”.