Essendo in zona decido di seguire Ascoli – Crotone. Venire al “Del Duca” è sempre un piacere in quanto la tifoseria ascolana sta vivendo già da qualche anno un periodo di forma veramente particolare, nonostante la squadra si trovi a metà classifica.
Gli spettatori presenti sono oltre 6.000. Di contro i calabresi, dopo la retrocessione dello scorso anno, stanno trovando parecchie difficoltà nel loro cammino, con la squadra che si trova in piena bagarre retrocessione; per cui oggi, calcolando comunque la distanza, i sostenitori crotonesi sono presenti in poche unità nel capiente settore ospiti dello stadio marchigiano.
Come di consueto, la partenza dell’inno sparato a tutto volume dalle casse posizionate in campo è solo il preludio dall’imminente entrata delle formazioni; ciò fa si che gli ascolani effettuino una bellissima sciarpata. Inoltre vengono sventolate alcune bandiere ed in zona “Avanguardia” viene accesa una torcia, mentre dalla parte opposta i calabresi, pur essendo in pochi, risultano molto colorati grazie allo sventolio di un bandierone, 4-5 bandierine ed alcuni stendardi.
Nel primo tempo l’Ascoli, al contrario dei propri ultras, è inguardabile, lontano parente di quella squadra vivace vista nelle gare in precedenza. Così, nel giro di un quarto d’ora, prende due gol facendo esultare il manipolo di tifosi rossoblù che cercano in tutti i modi di farsi vedere sventolando sia il bandierone che il resto del materiale. E, soprattutto, si fanno sentire in un ambiente comunque caldo come quello bianconero.
Ovviamente il tifo dei calabresi, per forza di cose, non può avere sempre intensità alta, sarebbe impossibile, ma nei momenti di calo dei padroni di casa cercano di farsi notare con cori secchi e brevi. Comunque va dato loro il merito di sventolare praticamente per buona parte del match il bandierone con su impressa la scritta “Curva Sud Crotone”, più le bandiere e gli stendardi che si sono portati dietro. Molto belle le esultanze ad entrambi i gol, dove sembra che non credano ai propri occhi…proprio come i padroni di casa, che di certo non avrebbero mai pensato di stare sotto di due gol poco dopo il quarto d’ora.
Gli ascolani, pur mugugnando dopo il secondo gol ospite, cercano di sostenere i propri beniamini in campo, sempre cercando di farsi sentire per dare la carica ai suoi. Il tifo si compone di diversi battimani ad accompagnare i cori, oltre ad un bello sventolio di bandiere anche se discontinuo.
Nel secondo tempo l’Ascoli cambia totalmente atteggiamento, accorciando le distanze poco dopo il fischio di apertura con Brosco, con grande esultanza accompagnata da una torcia in zona “Avanguardia”. Subito dopo i padroni di casa attaccano cercando di recuperare; anche la Sud capisce il momento e cerca di spingere forte la squadra.
Il tifo si fa alto ed i battimani si sprecano, cercando di farsi sentire pure quando le speranze si assottigliano con il passare del temp. Ma a due minuti dal novantesimo ecco che Beretta approfitta di una disattenzione difensiva del portiere ospite Festa e del difensore Cuomo per mettere la zampata del gol del pareggio, facendo esultare il popolo bianconero che quasi non credeva più nella conquista dei punti.
Ma l’Ascoli, come la curva, non demorde ed incredibilmente al novantacinquesimo, al penultimo minuto di recupero dei sei assegnati, Ganz mette in rete la palla del definitivo 3-2: dopo un attimo di indecisione l’arbitro indica il centrocampo e la Sud per poco non viene giù per quanto è forte ed intensa l’esultanza.
Gli ospiti in questa seconda frazione, pur andando oltre le loro possibilità dato il numero, calano vocalmente e con il passare dei minuti si intravede qualche pausa più o meno lunga, ma risultano sempre molto colorati.
Nei minuti finali scompaiono, rimanendo increduli ed impotenti nel vedere la propria squadra soccombere quando a due minuti dalla fine vinceva 1-2.
A partita ormai finita, logicamente, gli umori sono diametralmente opposti: dalla parte dei padroni di casa si festeggia sotto la curva di casa sia in campo che sugli spalti, con i giocatori che sostano, cantano ed esultano davanti alla Sud colorata da bandiere, sciarpe agitate ed un fumogeno a far da corredo.
Sulla sponda opposta, già subito dopo il fischio finale, gli ultras crotonesi si sbrigano a togliere gli striscioni attaccati in balconata per uscire subito dal settore; ma una volta visti i propri giocatori prendere la via per andare sotto al loro settore, cominciano ad inveire e ad insultare. Come dargli torto, il Crotone sprofonda sempre più, ora è penultimo e rischia una nuova clamorosa retrocessione.
L’Ascoli invece continua a giocare bene e sale di classifica, ormai i play off sono distanti appena due punti. Sognare non costa nulla.

Marco Gasparri