In una domenica privata della Serie A, il palcoscenico calcistico italiano offre una valida alternativa: il calcio minore. Alternativa per molti, ma non per il sottoscritto, che da anni ormai riesce a nutrire più interesse per una partita di un campionato cosiddetto minore, piuttosto che per un “Juventus-Roma” d’annata.
L’esempio non è casuale ed il riferimento potrebbe cambiare a seconda della stagione considerata, poiché ogni campionato offre sempre la sua partita simbolo, il suo match emblematico che spesso coincide con l’evento con maggiori errori arbitrali e polemiche. Il calcio minore è invece “colorato”, la partita in sé per sé non offre particolari momenti oggetto di polemiche successive e, soprattutto, esso è denso di sfaccettature tipiche dei campi di provincia che quasi trasformano il calcio da mero sport ad un momento di sana aggregazione popolare.

Domenica 12 Ottobre va di scena la quinta giornata del campionato di Promozione Campano ed, a Cardito, a contendersi la posta in palio sono Afragolese ed Ortese. L’Afragolese si presenta all’appuntamento con 8 punti figli di due vittorie e due pareggi, mentre l’Ortese viaggia fin da subito in acque torbide con soli tre punti.

La cittadina Napoletana, come tutti i comuni del Sud Italia offre un clima estivo e noi inviati, oltre alla polvere del “Papa”, siamo costretti anche a ripararci dal sole battente. L’ultima partita interna a Cardito per i rossoblu inizia alle ore 10: 30, ma, nonostante ciò, ancora una volta i tifosi accorreranno allo stadio dimenticandosi il mezzo passo falso ottenuto la giornata precedente, proprio a Cardito, contro la Summa Rionale Trieste. Con le squadre che scendono in campo, anche gli ultras presentano la loro formazione classica: i Boys e gli UAP al centro, mentre il piccolo gruppo Identità Ribelle sull’estrema sinistra. All’entrata delle formazioni in campo, un enorme striscione viene dispiegato proprio dai primi: “Diomede, per te che ci sei sempre stato da noi sempre onorato”. Lo striscione di dedica degli ultras è rivolto ad un esponente del gruppo che, come tanti giovani laureati, è stato costretto ad abbandonare la propria terra ed, a quanto pare, la propria passione pur di trovare una dignità lavorativa altrove. L’altro lato della medaglia del meridione riproposta dalle tribune del Papa, a dimostrazione che il calcio in queste zone è qualcosa in più di un semplice scontro agonistico.

La partita inizia ed il gruppo in zona centrale offre nuovi cori molto forti, grazie anche alla maggiore presenza in termini unitari. La prestazione sulle tribune rispecchia quella in campo dell’Afragolese, che trova nella prima frazione il doppio vantaggio. Nonostante una ripresa apatica, gli ultras stranamente non calano ed, oltre alle solite fumogenate e sciarpate, intonano cori mai cantati fino ad ora, belli forti come “il nostro grido d’amore parla soltanto di te”, ripetuti costantemente per molti minuti nonostante gli stessi non avessero usufruito dell’intervallo, utilizzato per far recapitare messaggi ad alcune tifoserie non propriamente amiche.

Cori rimbombanti soprattutto a rispondere sono la specialità della casa, mentre il gruppetto dell’I.R. ci mette davvero impegno riuscendo nell’ardua impresa di farsi sentire nei momenti di quiete generale.
La partita così si avvia verso la fine, con l’Afragolese che controlla e con gli ultras che cantano “Boys Boys!”, in onore del gemellaggio con i gialloverdi di Caivano, capolista indiscussi del girone.

Terminato il match, la squadra va a raccogliere gli applausi dei propri sostenitori, mentre qualche altro gruppetto decide di cantare anche mentre si chiude il sipario con il campo e le gradinate sgombre.
L’Afragolese con questo successo raggiunge quota undici punti e la seconda posizione in coabitazione con il Nola, a due lunghezze dalla Boys. Al prossimo match in casa contro il Nola, gli afragolesi potranno contare anche sul proprio stadio che in questi giorni è alle prese con l’ultimo ostacolo chiamato “concessione dell’agibilità”.

Andrea Visconti

 

 

http://youtu.be/QneYIOgent8