Oltre ad essere un avvocato nella vita professionale, Massimo Lombardi non nasconde la sua appartenenza alla curva e la sua fede spezzina. Per questo, l’assoluzione del suo assistito e compagno di curva è una doppia gioia, che ora, di conseguenza, porterà ad una serie di riflessioni in materia e, si spera, ad una migliore interpretazione giudiziale per casi analoghi. Sport People ha rivolto alcune domande all’avvocato; ne è venuta fuori una discussione interessantissima sul profilo giuridico della legge sulla violenza negli stadi e su quello che deve essere il futuro coordinamento tra gli ultras di tutta Italia ed i loro legali.

Salve Avvocato, e grazie per l’intervista che ci sta rilasciando. Parlando del caso di Luca P., ci può riassumere in breve i punti salienti della sua intricata vicenda giudiziaria?

Il giovane tifoso spezzino era stato individuato e videofilmato mentre teneva acceso una torcia all’interno del settore ospiti dello Stadio “Armando Picchi” di Livorno durante la partita tra la compagine locale e lo Spezia Calcio 1906 nel campionato 2012/2013; era stato immediatamente denunciato alla locale Procura della Repubblica per il reato di cui all’art. 6Ter legge 401/89 e ss. e subito dopo viene colpito da provvedimento DASPO per la durata di due anni. Nell’anno 2013, l’Ultras spezzino riceveva notifica di decreto penale di condanna emesso dal GIP Tribunale di Livorno riportante una condanna di tre mesi di reclusione, sostituiti con una pena pecuniaria di 23.500 Euro. Decidevamo, nei termini di legge, di opporre questo provvedimento e richiedere il giudizio immediato. Si è costituito un processo penale davanti al Tribunale di Livorno presso il giudice Dott.ssa Nardi, con una lunga istruttoria sino alla sentenza pronunciata martedì scorso.

Il giudice monocratico ha deliberato l’assoluzione grazie all’uso coreografico, e per nulla violento, della torcia accesa. Nonostante numerosi casi analoghi in Italia, è la prima volta che un giudice dà questa interpretazione. Come mai secondo lei, finora, nessun magistrato ha usato lo stesso metro di giudizio?

Nelle svariate occasioni in cui ho difeso i tifosi dello Spezia per situazioni analoghe ho sempre sostenuto che non integrasse reato l’uso di artifizi pirici con finalità coreografica, evidenziando, con elementi di prova testimoniali e videofilmati, come la condotta incriminata non fosse in alcun modo potenzialmente idonea ad arrecare pericolo a chicchessia. Mi sono spinto ad argomentare come essa costituisse, al contrario, una forma ludica di partecipazione all’evento sportivo, un contributo a rendere più spettacolare e partecipata la presenza del pubblico allo stadio, ritenendo che non vi fosse ragione per applicare una normativa che aveva ben altre diverse finalità. E’ la prima volta, però, che un giudice recepisce le mie conclusioni, che so però essere condivise da moltissimi avvocati e giuristi che si occupano della materia.

La sentenza farà sicuramente giurisprudenza. Una volta creato il precedente, quante possibilità ci sono che esso venga citato dagli avvocati difensori per casi simili? E quante possibilità, realisticamente, ci sono che un altro giudice darà la stessa interpretazione, proclamando l’assoluzione?

E’ difficile rispondere a questi quesiti; posso dire che sono stato letteralmente invaso da richieste di copie della sentenza e chiarimenti in merito da centinaia di gruppi di tifosi e avvocati che si occupano di questa materia. Ciò mi ha fatto enormemente piacere ma, da “manovale” del diritto quale mi piace definirmi, voglio mantenere i piedi per terra e restare in attesa del passaggio in giudicato di questa sentenza. Mi hanno notiziato di imminenti discussioni analoghe in vari Tribunali, spero che la sentenza del Tribunale di Livorno e le motivazioni sottese possano essere utili per giungere a pronunce assolutorie in fattispecie analoghe. Altre previsioni mi parrebbero azzardate.

Secondo Lei, questa sentenza farà nascere almeno un minimo dibattito in dottrina che, magari, potrebbe portare a rivedere la legge sul possesso di artifizi pirotecnici in maniera più equa?

Ritengo che vi sia l’assoluta necessità di rilanciare con forza un dibattito di rivisitazione della normativa che si occupa della manifestazioni sportive; non con le modalità ulteriormente repressive preannunciate ma, anzi, nella modalità completamente contraria contenuta nel suo quesito. Il movimento ultras se riuscirà a coordinarsi, coadiuvato da storici avvocati come Lorenzo Contucci del Foro di Roma e Giovanni Adami del Foro di Udine è, a mio avviso, in grado di costruire un’inversione di tendenza e ribaltare il piano culturale e giuridico sotteso alla normativa di riferimento. Non ho alcuna fiducia per quanto sta avvenendo ora in Parlamento, l’introduzione della pistola taser è un esempio scellerato in tal senso.

Il ragazzo, nonostante l’assoluzione, ha comunque scontato il DASPO, nonostante ormai esso sia basato su un fatto che non sussiste. Ci sarebbe una minima possibilità di chiedere un risarcimento per danni? Di contro, è possibile la richiesta di un ricorso in appello da parte del PM?

Luca finirà il DASPO nel Febbraio 2015, auspico al contrario che la sentenza passi in giudicato il prima possibile e vi sia il venir meno del provvedimento amministrativo sotteso, anche considerando le motivazioni della sentenza del Tribunale di Livorno, con la possibilità di rivederlo allo Stadio entro quest’anno. Il Questore di Livorno, con una solerzia che mi stupisce, ha già diramato un comunicato stampa annunciando che l’ultras spezzino si farà sino all’ultimo giorno di DASPO; io sono di parere diametralmente opposto. Quanto alle altre richieste sebbene le ritengo legittime, non ritengo sia opportuno esaminarle ora, ma resta comunque la profonda amarezza di provvedimento DASPO applicati con un contradditorio inesistente e con esiti giudiziari che il più delle volte le ribaltano, annullando le ragioni fantasiosamente enunciate dalle Questure.

In base alla sua esperienza di avvocato, secondo lei, quanto sono proporzionate le attuali pene per i reati da stadio rispetto alle infrazioni della legge da parte della delinquenza ordinaria o perpetrata da associazioni mafiose?

Esiste una sproporzione clamorosa tra le pene previste per i reati connessi a manifestazioni sportive e quelle per i reati di criminalità organizzata. Si vuole usare il pugno di ferro contro gli Ultras, reprimere ogni forma di libertà di pensiero, attuare schedature immotivate per ottenere pacificazione fittizia, ma l’esito è solo quello di arbitrarietà e negazione della giusta proporzionalità tra pena e fatto reato. Occorre che il movimento ultras non si limiti ad un azione difensiva contro i provvedimenti che vengono adottati di volta in volta con sempre maggiore durezza, ma rilanci il tema dell’importanza della partecipazione popolare al calcio, fatta di passione, sacrifici economici e vero amore, contro il business economico che sta corrodendo mortalmente questa forma di aggregazione. Una battaglia che deve trovare spazio nelle curve, ma non può abbassare supinamente la testa nei Tribunali. Occorre coordinare l’azione legale sul piano nazionale e i professionisti che ho citato lo stanno facendo egregiamente. Io, per parte mia, quale difensore della Curva Ferrovia La Spezia, mi metto a loro disposizione.

Infine, qual è stata la reazione del suo assistito alla sentenza?

Luca, unitamente al testimone Mattia, è letteralmente esploso dalla gioia in aula festeggiando come se avesse segnato un goal clamoroso lo Spezia in trasferta. Anche io come legale, con un passato e un presente ancora in Curva, non ho potuto trattenere una gioia immensa, anche perché finalmente un Giudice aveva avuto il coraggio di riconoscere il sacrosanto diritto di ritenere lecita la coreografia con torce, fumogeni e bandiere al vento.

Grazie mille, in bocca al lupo per il suo lavoro

Grazie a voi e libertà per gli ultras…credo che ancora lo si possa scrivere senza rischiare una denuncia…

Stefano Severi