Il 30 gennaio scorso presso l’oratorio di Redona, forse nell’immaginario della FIGC assimilabile ad un campo di addestramento terroristico, la Curva Nord di Bergamo ha deciso di dare il proprio personale ed affettuoso addio a German Denis, una delle icone della storia recente atalantina, una piazza dove il calcio si vive ancora in maniera genuina, senza troppi divismi come solo in provincia ancora si riesce a fare.

Sarà per questa resistenza degli atalantini ad adeguarsi ai nuovi trend politico-federali. Sarà per la recalcitranza all’idea di farsi clienti del calcio e smetterla di esserne ancora tifosi passionali. Oppure sarà per convergenza federale con le logiche repressive a cui già stampa e organi polizieschi locali stanno lavorando alacremente da anni. Sarà quel che sarà, la FIGC ha multato di 7.000 € l’Atalanta per «avere autorizzato il proprio calciatore German Denis a partecipare alla festa organizzata in suo onore dal gruppo ultras denominato Curva Nord Atalanta 1907, nonostante tale gruppo non rientrasse nel novero dei gruppi di sostenitori convenzionati e riconosciuti dalla società Atalanta».

Questo, dunque, è il modo con cui la FIGC intende riavvicinare la gente al calcio, questo è quello che nascondono dietro i loro ipocriti hashtag a scopo commerciale come #ilcalcioèdichiloama.

Quantomeno, in questo caso, non ci sono state ripercussioni giudiziarie collaterali per i tifosi (basate sul nulla come spesso accade), a pagare direttamente è invece la società bergamasca a cui la multa è stata comminata, che ha visto inoltre inibiti per cinque giorni (cinque giorni… questo già dà la dimensione di quanto sia ridicola e pretestuosa questa vicenda) il dg Marino ed altri dirigenti. Il tentativo di delegittimazione però, è se vogliamo ancora più meschino e miserabile.

Vergogna. Non ci sono altre parole.

Matteo Falcone.