Atalanta-Verona 1-2, Serie A 2013/14

Atalanta-Verona 1-2, Serie A 2013/14

Edit: per ottimizzare la funzionalità del sito, piuttosto che pubblicare una seconda notizia con le sole fototifo, da questa settimana partiamo con questo nuovo esperimento, cioè – dopo la pubblicazione in rivista – ripubblicare la notizia stessa, ma implementata dell’intera galleria fotografica che troverete a fine articolo.

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È sufficiente conoscere l’A-B-C del mondo ultras per sapere che quella tra gli orobici e gli scaligeri non è una partita qualunque e che la storica rivalità potrebbe addirittura riuscire a dribblare divieti, scorte e timori di diffide.

Ecco perché arrivo al Comunale con largo anticipo, quando mancano oltre due ore all’inizio del match. A quell’ora sono già presenti i ragazzi della Nord, un buon numero di Forze dell’Ordine in tenuta antisommossa ed un centinaio di tifosi ospiti, trasbordati dalla stazione allo stadio con i pullman e già “alloggiati” nel recinto dell’antistadio. Bassissimo l’afflusso del restante pubblico.

Il grosso dei gialloblu è atteso in auto e, come di prassi, dovranno lasciare i propri mezzi in qualche parcheggio di periferia per poi salire sui classici bus arancioni. È proprio all’arrivo di questi che scatta l’attacco a sorpresa degli ultras bergamaschi, capaci di materializzarsi quasi dal nulla da via del Lazzaretto: bombe carta, torce, sassi e quant’altro non hanno solo lo scopo di dare il “benvenuto” agli avversari, ma soprattutto di invitarli alla contesa.

Atalanta-Verona 1-2, Serie A 2013/14

Atalanta-Verona 1-2, Serie A 2013/14

La scorta risponde con lacrimogeni ed evita così l’ulteriore avanzata dei neroazzurri, nel frattempo un gruppo di veronesi, anche approfittando dell’arrivo di un secondo bus, riesce ad uscire dal cancello e si porta in strada. È in questo momento, forse, che manca la giusta intuizione: sfondare verso via del Lazzaretto – da cui peraltro gli atalantini hanno dovuto in parte ripiegare – appare difficile, mentre verso viale Giulio Cesare, dove comunque gli avversari si sono raggruppati sotto stretta sorveglianza, avrebbero dovuto solo buttare giù qualche transenna e poi il margine di iniziativa sarebbe stato interessante. Ma “l’attimo fuggente” non viene colto e le FdO si riorganizzano subito per ricacciarli nell’antistadio, senza dovere ricorrere a maniere eccessivamente ruvide.

Sull’asfalto rimane una quantità notevole di oggetti, mentre una macchina della Digos ha il lunotto posteriore in frantumi e qualche blindato necessita di interventi di sistemazione: l’occasione è troppo ghiotta per alcuni fotografi “istituzionali”, che radunano vari detriti in un mucchietto e scattano foto a ripetizione.

Atalanta-Verona 1-2, Serie A 2013/14

Atalanta-Verona 1-2, Serie A 2013/14

Nemmeno il tempo che siano dissolti completamente i fumi della battaglia che da via Lazzaretto parte una decisa carica dei Berghem diretta esclusivamente verso le FdO, che ribattono sparando vari lacrimogeni e lanciando, a mano, aggeggi finora mai visti… Le due schiere arrivano quasi a contatto e sono attimi di vera concitazione.

Le sorprese (poco pasquali) di oggi, finiscono qui: l’arrivo dei rimanenti ospiti avviene con maggiore controllo e tutto fila liscio. È tempo di entrare anche per me, ormai manca solo un quarto d’ora.

Inevitabile che le vicende del pre-partita abbiano strascichi anche sul piano del tifo: i migliori ruggiti della Curva Nord, in particolare, benché il risultato del match rivesta notevole importanza per tentare il miracolo europeo, non arrivano nel sostegno ai propri colori ma negli sfottò agli avversari.

Sotto questo profilo, peraltro, non si tirano certo indietro gli ospiti, che attingono al loro classico repertorio: “pestate i chiodi con la testa…”, “… non si capisce, ma come c***o parlate…”, ecc.

Poca la coreografia ad inizio partita, dall’una e dall’altra parta, Forever Atalanta compresi.

Atalanta-Verona 1-2, Serie A 2013/14

Atalanta-Verona 1-2, Serie A 2013/14

Il match stenta a decollare e solo al 15° arriva il primo tiro nello specchio della porta, per opera dei padroni di casa.

Se lo stile scaligero, come noto, prevede un pressoché parallelo uso di voce e mani, anche i neroazzurri in più occasioni si cimentano in battimani: è l’occasione per notare che, tutto sommato, non c’è poi tanta differenza, dal punto di vista numerico, tra chi, delle due fazioni, si impegna a tifare “come si deve”.

Con il passare dei minuti cresce la pressione degli uomini di Mandorlini, ex allenatore salutato da uno striscione della Nord, che negli ultimi 20 minuti in almeno tre occasioni sfiorano il vantaggio. Per quanto poco elegante nell’incedere, stupisce soprattutto Toni per l’impegno costante ad arrivare su ogni pallone, mentre sul fronte opposto anche oggi appare piuttosto spento il bomber Denis.

Atalanta-Verona 1-2, Serie A 2013/14

Atalanta-Verona 1-2, Serie A 2013/14

La Nord comprende il momento difficile e, pur senza fare sfracelli, non cessa di spronare la squadra, riuscendo anche, sul finire di tempo, a coinvolgere mezzo Comunale in un “Vinci per noi magica Atalanta”. Nel settore ospite, intanto, lo show prosegue ed i primi 45 minuti si chiudono con un “… di questa partita non ce ne frega un c***o” su melodie non truci ma festose…

Il secondo tempo si apre con quella che appare la commemorazione di un tifoso scaligero deceduto (striscione e coro sulle note di “I’m Forever blowing bubbles”), mentre Colantuono cerca di cambiare registro mettendo in campo Moralez al posto di Livaja. Nemmeno il tempo di annotarsi la sostituzione che Donati lascia partire un bolide da oltre 25 metri che si infila nel sette alla destra di Consigli: per il capitano gialloblu, ex di turno e prodotto del vivaio orobico, nessuna esultanza plateale ma solo un pollice alzato, dopo gli abbracci dei compagni, rivolto al settore ospite.

Atalanta-Verona 1-2, Serie A 2013/14

Atalanta-Verona 1-2, Serie A 2013/14

Superfluo dire che i butei salgono di tono: fuori le sciarpe, libere di roteare sull’onda de “L’uva fogarina”. Tuttavia la buona reazione in campo dei neroazzurri dà ossigeno al pubblico di casa che, a propria volta, tiene botta; non mancano i mugugni per qualche presunto rigore non concesso.

Nel tentativo di cogliere il pari, però, l’Atalanta pasticcia a centrocampo ed innesta una ripartenza del Verona che, in quattro tocchi, porta Toni al raddoppio, con esultanza proprio sotto i propri sostenitori.

Merita una menzione la risposta della Nord, da cui si alza un “Finchè vivrò canterò Forza Atalanta…” che dice molto in fatto di mentalità. Altrettanto significativo il fatto che, benché manchi poco al triplice fischio, un tifoso si prende la briga di rimettere a posto gli striscioni sollevati dal vento.

Atalanta-Verona 1-2, Serie A 2013/14

Atalanta-Verona 1-2, Serie A 2013/14

Per gli scaligeri invece sono minuti di autentico tripudio ed ora tocca a loro a lanciare il guanto di sfida, con un “Vi aspettiamo fuori” che graffia il Comunale.

Gli ultimi minuti sono tutt’altro che scontati: l’Atalanta infatti accorcia le distanze con Denis e poi tenta l’assalto finale, sfiorando il clamoroso pareggio durante i 5 minuti di recupero concessi dall’arbitro Minelli. Dal canto loro, i butei mantengono il giusto distacco dalle mere vicende del campo e si cimentano in una sciarpata a suggello di una vittoria particolarmente sentita.

Testo e foto di Lele Viganò.