La storia dell’SV Austria Salzburg è talmente nota che non vi era dubbio alcuno che il novantesimo compleanno del vero club della città dovesse trovare così ampia e partecipata celebrazione. Già il 13 settembre, giorno effettivo della sua fondazione, il centro della città è stato illuminato con un magnifico spettacolo pirotecnico. Non essendo purtroppo riuscito ad esserci di persona, non ho voluto perdere la partita dell’anniversario del sabato successivo.

Nel cielo terso di fine estate guido fino alla città di Mozart dove, arrivato in zona stadio, è già evidente il degno sfondo di festa che sottenderà a un po’ tutta la giornata. Dopo alcune onorificenze per le squadre giovanili e i loro successi, un breve discorso del presidente uscente annunciato che il club è di nuovo libero da debiti grazie all’impegno di tutto l’ambiente, poi è la volta delle squadre pronte ad entrare in campo e della festa dei tifosi di entrare conseguentemente nel vivo.

È in questo frangente che la Curva viola mostra una coreografia in più fasi: in un primo momento si vede un bandierone copricurva raffigurante le scene più iconiche della storia del club, poi la scritta “Austria Salzburg” viene fatta calare dal tetto inframezzata da un logo celebrativo, il tutto infine accompagnato da una fila di torce dietro lo striscione “Die unendliche Geschichte im violet-weißen Lichte” (traducibile in “La storia infinita illuminato dalla luce biancoviola“).

Anche durante tutta la partita, un tifo davvero molto intenso è supportato nuovamente da tante torce e fumogeni. E naturalmente dalle bandiere sempre al vento. Uno scenario perfetto, se non per l’assenza assoluta di tifo ospite che avrebbe fatto da stimolo ulteriore.

Anche la squadra in campo dà vita ad uno spettacolo a dir poco pirotecnico. Rete dopo rete si avvicina a una cifra che in occasione di una gara del genere sembra fatta apposta per scomodare cabala e numerologia simbolica. E quando la palla sbatte contro il palo e poi finisce in porta al 90° minuto, fissando il risultato finale sul 9 a 0, anche i più scettici non possono far altro che arrendersi alla magia che questo gioco ancora evoca.

Dopo una foto ricordo della squadra davanti al tabellone con il 90 ripetuto due volte, la festa sotto la Curva fa il suo corso e si prende completamente la scena in questi ultimi attimi. Salgo in macchina poco più tardi e sulla via di casa i miei pensieri sono già al prossimo momento clou tra poco più di una settimana, il primo e inevitabilmente sentitissimo derby contro il reparto marketing di un produttore di limonate chiamato Red Bull. I facili motti della pubblicità dicono che metta le ali, ma se avessero avuto un briciolo di sincerità avrebbero detto piuttosto che spengono i sogni. Anche se i veri sognatori poi non si arrendono mai, come questo anniversario dimostra.

Jürgen De Meester