La storia dell’Austria Salisburgo è stata raccontata abbastanza spesso ormai e oggi dovrebbe essere uno di quei giorni in cui riscriverla di nuovo; il giorno in cui coronare gli sforzi degli ultimi anni e fare ritorno nel calcio professionistico nazionale (dopo un primo tentativo dieci anni fa, andato completamente male).

Di fronte ad un appuntamento con la storia non può essere altrimenti. Tanti tifosi Viola si fanno trovare già pronti, fuori dai cancelli, appena lo stadio viene aperto in un misto di gioiosa attesa e di estrema tensione. Mezz’ora prima del calcio d’inizio, lo stadio si ritrova praticamente gremito in ogni ordine di posto e vengono già accese le prime torce. Non potevano mancare molti amici di lunga data dell’Austria, accorsi appositamente per questo momento speciale, come i fratelli di Barletta, Udine, Saarbrücken e Aarau, le cui pezze vengono appese alla recinzione davanti alla Curva Viola. Solo il piccolo settore ospiti rimane vuoto poiché Schwaz, come molti club minori delle leghe inferiori austriache, non ha una tifoseria organizzata.

All’inizio della partita, questa volta sotto la direzione del gruppo Fraternité Violette, viene messa in scena una coreografia con bandieroni cangianti a formare in più riprese, e a caratteri cubitali, le parole “Wherever-Whenever-Together” insieme allo slogan “From the beginning until the end” espresso in uno striscione ai piedi della coreografia, il tutto supportato dalla canzone “Whenever, Wherever” di Shakira diffusa dagli altoparlanti dello stadio.

La partita in campo ha preso esattamente la piega che ci si poteva aspettare. L’Austria doveva ottenere almeno un punto se l’Imst avesse vinto (e non a caso si è subito portato in vantaggio nella sua partita in contemporanea), di conseguenza, il suo gioco è stato caratterizzato da una certa cautela, almeno fino all’intervallo. Al contrario, l’atmosfera sugli spalti (in cui anche la tribuna è spesso coinvolta) risulta sempre molto intensa. Hanno accompagnato la squadra molte bandiere al cielo, copiosi battimani e anche qualche striscione per salutare gli amici presenti (per Udine in friulano, tra l’altro).

Il secondo tempo inizia con una fiaccolata e da quel momento in poi torce e fumogeni vengono accesi in diversi momenti e diversi settori della curva. Durante tutto il secondo tempo l’atmosfera continuato a crescere, culminando in un’assoluta esplosione di emozioni a tre minuti dalla fine della partita, quando Marinko Sorda segna con un calcio di punizione diretto togliendo ogni dubbio sulla promozione. La curva si colora di rosso alla luce di innumerevoli altre torce e quando l’arbitro pone fine alla contesa, i tifosi invadono il campo con bandiere sventolanti e altra pirotecnica per festeggiare i loro ragazzi. A tal fine, un grande striscione preparato dal gruppo Union Ultrà con la parola “MEISTER” (Campione) viene fatto scendere dal tetto della curva, con lo slogan supplementare “Trotz all der Widerstände – nimmt das Fußballmärchen nie ein Ende” (Nonostante tutta la resistenza – la favola del calcio non finisce mai), come sfondo più appropriato per la folla in festa sul campo.

La polizia che già dall’inizio era presente in numero ridotto e con atteggiamento discreto, si ritira completamente, rendendo ancora più distesa e piacevole l’esperienza per tutti i partecipanti. L’unica cosa che sembra volersi mettere di traverso è il tempo: poco prima della fine della partita, inizia a piovere dalle nuvole fin lì solo minacciose. Tuttavia questo non impedisce ai fedeli tifosi viola di festeggiare ampiamente la squadra che riceve la targa-premio del campionato. Naturalmente, anche qui i tifosi non mancano di dar fuoco alle polveri enfatizzando la cerimonia…

Sarà ora interessante seguire i progressi dell’Austria. Fa sperare il fatto che, oltre alla sua promozione in seconda divisione, il successo di altre squadre con storie altrettanto difficili negli ultimi anni (la salvezza del GAK in Bundesliga, la promozione del Wacker Innsbruck in terza divisione) sembra dimostrare che ci possa ancora essere un futuro per il calcio in cui la passione e la preservazione dei valori tradizionali conservino un ruolo più importante del denaro e del profitto a livello commerciale…

Jürgen De Meester