Dopo la trasferta di Modena, torniamo in terra emiliana per la seconda volta durante il corso della stagione. Infatti, l’undici rossonero è atteso sul terreno del Carpi, squadra neo vincitrice del torneo cadetto. La disputa della 40esima giornata coincide, inoltre, con la decima uscita di rappresentanza della nostra truppa.

Sebbene a partire da Lanciano risultiamo in numero esiguo, e precisamente quattro unità, riusciamo comunque a piazzare la bandierina pure in questa occasione. Fissiamo l’appuntamento alle ore 07:00 del sabato mattina ma, causa i soliti ritardi (strano, vero?!?!), solo alle 07:45 ci ritroveremo tutti insieme al posto di sempre, tra qualche reduce che ha pensato bene di trascorrere le ore notturne nei locali del centro e tra qualche altro elemento carico al massimo. Intanto al bar, mentre la gente comune si gode un buon caffè o cappuccino, magari affiancato da cornetto, noi cominciamo a stappare le prime birre ed a scartare i primi panini della giornata.

Finalmente, dopo l’ottima apertura, intorno alle 08:10 decidiamo di avviarci in autostrada a bordo della solita utilitaria. Il viaggio procede senza grosse difficoltà, addirittura in anticipo rispetto ai tempi prestabiliti. E tra il rifornimento alcolico che fortunatamente non manca e le soste effettuate (in cui registriamo l’eccessivo abuso di cibo al sacco!!!), ci accorgiamo in un batter d’occhio di esser giunti in Emilia. Ci imbattiamo, per la verità, in qualche problemino, dovuto ad un malcapitato errore di itinerario. Inconveniente comunque risolto di lì a breve.

Lungo il tragitto per spingerci verso il “Sandro Cabassi”, composto da una serie considerevole di rotonde, ci stupiamo nel vedere così poco colore ad accogliere una realtà calcistica che di ultimo ha centrato lo storico obiettivo della promozione in Serie A.

Sta di fatto che, alle 14:00 circa, parcheggiamo l’auto nell’area attigua al Settore Ospiti dell’impianto sportivo, superando il pre-filtraggio aiutati da regolare  savoir-faire. Con grande piacere, qui si uniranno a noi due ragazzi non tesserati (di cui uno parte attiva del gruppo) pervenuti direttamente dal Nord Italia. Ci mobilitiamo fin da subito per cercare di acquistare i biglietti e, almeno inizialmente, il funzionario di polizia (informato del fatto che fossimo sprovvisti di tessera del tifoso) ci apparirà fiducioso: in particolare, ci dice di attendere l’apertura dei botteghini, prevista per le 14:30. Notiamo, nel frattempo, l’avvicinarsi nei paraggi di un quantitativo forse spropositato di agenti e stewards. Di conseguenza, ci disponiamo compatti all’altezza dei tornelli dove assisteremo all’ingresso dei supporters lancianesi, minuziosamente perquisiti dai solerti tutori dell’ordine pubblico. Come se non bastasse, ci cade lo sguardo su delle fotocopie che uno degli omini in blu possiede all’interno della propria divisa: sono le foto segnaletiche di due nostri fratelli, al momento diffidati…. bah!!!

Il clima che si respira non è quello dello sorso anno e lo si percepisce chiaramente: dell’apertura dei botteghini nessuna speranza. Dunque tentiamo di sollecitare il funzionario di polizia che, adesso, sembra arrampicarsi sugli specchi. Con un pizzico di insistenza, da lui appureremo che, relativamente alla nostra volontà di entrare allo stadio da “tifosi non fidelizzati”, qualcuno ha espresso parere negativo. Quel qualcuno ha ovviamente un volto ben preciso: è l’intraprendente dottoressa a cui, a partita avviata, chiediamo di darci una risposta in merito. «Ci lasciate accedere agli spalti oppure no?» sarà la domanda. «Ci spiace, ma ci sono delle regole e delle direttive specifiche che vanno tassativamente rispettate. Potete accomodarvi alle auto!» riceveremo come risposta.

A tiritera conclusasi, optiamo per seguire il match via radio, ma oggi la sorte non ne vuole sapere di essere dalla nostra e, infatti, Carpi risulterà “campo non collegato”. Pazientiamo fino alla ripresa della seconda frazione di gioco, poi provvediamo a salutarci coi due fuorisede e a rimettere in moto la macchina: ci spostiamo a Ravenna.

Dopo un’oretta e mezza di cammino, in cui esulteremo per la matematica conquista della quota salvezza da parte della Virtus, alle 18:30 circa approdiamo al baretto situato dietro la “Curva Mero”. Pian piano il locale si riempie e, in compagnia degli amici giallorossi, coi quali ci intratteniamo negli abituali discorsi sulle tematiche più care al mondo Ultras, ci riserveremo una cura niente male a base di luppolo: incalcolabili gli ettolitri di birra che ingurgiteremo!

In serata, con l’arrivo pure di una delegazione da Bologna, ci stabiliamo nella zona portuale della città, un’area appena riqualificata e per la circostanza vestita a festa: qua goliardia e aggregazione toccheranno l’apice.

Alle 02:00 ringraziamo i ragazzi del Direttivo, davanti all’ennesimo bicchiere; quindi, ultima tappa al bar di periferia, acquisto sigarette e di nuovo in autostrada. Procede spedito il ritorno verso casa, avvenuto all’alba di domenica. Orgogliosi di aver dato un senso compiuto e tangibile ad una trasferta in cui ci siam visti sbattere le porte dello stadio in faccia, chiudiamo con una frase ad hoc: «ULTRAS NON TESSERATI, CITTADINI DI SERIE B!».

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