Come sesta uscita di rappresentanza stagionale si va a Bari, dove la compagine virtussina è attesa per la 27esima sfida di campionato. Alle prese con le solite novità figlie di questo mai amato “calcio-spezzatino”, si gioca alle ore 18:00 del sabato. In settimana, ci organizziamo al meglio per seguire la nostra amata maglia rossonera in questa trasferta dalla distanza non eccessiva (…quelle brevi e “commerciali” ci piacciono poco, ma tant’è!). Appena dopo pranzo, quindi, verso le 13:00, ci diamo appuntamento da quella che ai più è nota come la “Zona” (storico quartiere residenzial / popolare). A muoverci saremmo dovuti essere in undici con un pullmino da nove posti: stretti si, ma la voglia di viaggiare tutti assieme e di non lasciare nessuno a casa, avrebbe prevalso di gran lunga su comfort e comodità; purtroppo, però, all’ultimo uno dei nostri si infortunia e, oltre a rinunciare a godersi la giornata, probabilmente perderà anche il posto di lavoro (…maledetti contratti interinali del c***o!). Auguri di pronta guarigione, fratello non tesserato!

Si parte, dunque, in dieci unità e con quasi un’ora di ritardo (…) in compagnia delle consuete pezze. Presenti, immancabilmente, sia la dama rossa che le fresche bionde (ahinoi, non donne, ma damigiana di Montepulciano rigorosamente d’Abruzzo e birre fredde al punto giusto!). Il viaggio procede spedito con una sola sosta al “Furtogrill”; il pullmino si trasforma, fin da sùbito, in una bolgia di cori vecchi e nuovi e l’entusiasmo e l’adrenalina salgono di pari passo con il tasso alcolico e psichedelico in ognuno di noi (siamo fatti così: siamo gli “eFfEnNeTì” !!!). Arriviamo al casello della  città pugliese con una mezz’ora d’anticipo rispetto al fischio d’inizio della gara. Ad attenderci troviamo un considerevole spiegamento di forze del (dis)ordine, mentre, in corrispondenza dell’ ingresso del parcheggio riservato al Settore Ospiti, ci imbattiamo in un addetto della locale società calcistica che pretende 3 schifosi Euro ad ogni mezzo con a bordo i sostenitori frentani intenzionati a prendere posto nel suddetto spazio (…spendeteveli in farmacia, maledetti!).

Ci attiviamo immediatamente allo scopo di entrare sui gradoni dell’ “Astronave”, informando stewards e funzionari di polizia che non siamo in possesso dei biglietti perchè sprovvisti di tessera del tifoso; li mettiamo al corrente che siamo oltretutto disposti ad acquistare tagliandi anche di altri settori. Abituale  botta e risposta sul perchè dell’estrema decisione adottata e poi l’invito ad aspettare l’ingresso dei supporters fidelizzati e muniti di regolare biglietto. A circa cinque minuti dall’avvio del match, siamo chiamati da uno dei maggiori esponenti in divisa che ci apre i cancelli. Stranamente, senza pagare nulla (!!!), raggiungiamo meravigliati gli spalti di uno stadio fuori dalle mura amiche (situazione del genere non si era mai verificata prima di adesso in anni di trasferte “privilegi zero”!). Alla destra dello striscione “Lancianesi”, piazziamo con evidente distacco gli stendardi “Senza se…e senza ma…” e “Mentalità Elitaria”, dietro ai quali ci disponiamo compatti. Iniziamo a incitare e sostenere a modo nostro, coordinandoci con gli altri gruppi della Sud per trascinare i trecento rossoneri accorsi al “San Nicola”.

Primo tempo così così, ci ritroviamo in una cinquantina di unità a sgolarci per la squadra (che è andata sotto di due reti). Difficile farsi sentire, anche a causa dell’ottima prestazione vocale offerta dalla Nord barese. Nella ripresa, invece, riusciamo a coinvolgere una buona parte del settore a cantare insieme a noi: molti battimani, una buona sciarpata messa su, e cori a ripetere (di attaccamento incondizionato alla casacca, di solidarietà ai diffidati, contro il calcio moderno e per chi ci segue da lassù) caratterizzeranno i successivi “45” sugli spalti. Ma il meglio lo si apprezzerà al “terzo tempo”, quando con le formazioni già negli spogliatoi e lo stadio che comincia progressivamente a svuotarsi, assistiamo ad un autentico scatto d’orgoglio pure da parte dei tifosi (quelli meno accaniti e delusi per la sconfitta subìta) che culminerà intrattenendoci, per almeno un’altra ventina di minuti oltre la chiusura delle ostilità in campo, cantando a squarciagola in Curva. Al centro dell’attenzione noi, la nostra Lancianesità, i diffidati: …semplicemente uno spettacolo! Solo dopo che il pubblico di casa ha abbandonato gli spalti e in seguito alle ripetute esortazioni, lasciamo la struttura, orgogliosi di aver dato tutto ciò che avevamo in corpo per più di due ore di tifo incessante.

Ma non finisce qui: infatti, come accordato qualche giorno addietro con i vicini fratelli nero-azzurro-stellati, al ritorno optiamo per una visita nella ormai familiare città di Vescégghie . Verso le 21:00 ci uniamo ai  nostri amici, che ci accolgono alla grande all’interno di un locale gestito proprio dagli stessi. Tra cori, bevute e, finalmente dopo tanto alcol, riusciamo anche a rifocillarci adeguatamente. Morale della favola: la sosta che doveva essere breve si trasforma in una vera e propria serata che si protrae fino a tarda notte, perchè il tempo scorre sempre troppo in fretta nei bei momenti e la voglia di soffermarsi a lungo è più forte della stanchezza e di qualsiasi altra cosa. Alle 03:00 decidiamo di rimetterci in viaggio alla volta di Lanciano.

Provvediamo anche su questa auto-redatta a ringraziare di cuore i fratelli biscegliesi, e in particolar modo quelli del “Tasso Alcolico Elevato”, per la splendida accoglienza ricevuta, dandoci appuntamento alla prossima occasione. Altresì, rivolgiamo l’ “in bocca al lupo” più sentito e sincero ai ragazzi della “Gradinata 12” per il delicato momento che stanno attraversando, augurando loro un immediato ritorno su quei gradoni che per tanti anni li ha visti indiscussi protagonisti in prima linea! Va via tranquillo (almeno si fa per dire) il rientro tra i confini della Frentania, intenti a scolarci tutto quel poco rimasto da bere, tra cori scanditi e battute varie. Rincasiamo alle 06:00 della domenica mattina, stanchi, ubriachi e senza voce. Dicevamo all’inizio che, a noi, le trasferte corte, “commerciali” ci piacciono poco ma è pur certo che per prolungarle e renderle in qualche modo speciali le tentiamo davvero tutte. Così, pieni di gioia e orgoglio ci lasciamo alle spalle il ricordo dell’ennesima Ultra-giornata, tassello notevole nel cammino ribelle intrapreso e dai contenuti che solidificano, sempre con maggior forza, la nostra voglia di essere “F.N.T.” !!! -NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI !-