Con grande entusiasmo arrivo in terra irpina circa mezzora prima della partita. Dopo aver consumato un panino veloce e una birra tristemente tiepida, mi accingo ad entrare in campo per questa partita fra Avellino e Bari che si incontrano di nuovo a distanza di pochi mesi dal successo biancoverde nella Poule Scudetto di serie D.

Il match in un primo momento sembrava destinato a giocarsi lontano da Avellino, si erano profilate le ipotesi di un campo neutro o addirittura dell’inversione di campo ma alla fine, invece, Comune e Società sono riusciti ad ottenere una deroga che ha consentito il regolare svolgimento del match fra le mura amiche.

Considerato il periodo vacanziero, è presente una buona cornice di pubblico: circa 3.500 gli spettatori, di cui 200 arrivati da Bari. Considerando inoltre che si gioca un poco appetibile primo turno di Coppa Italia di Serie C, va benissimo così. Ad alimentare l’interesse è soprattutto la rivalità tra le due tifoserie, che il frequente confronto dell’ultimo decennio ha incentivato ulteriormente e già dai primi minuti l’astio si sente tutto.

All’arrivo del blocco barese, bordata di fischi e classici cori contro che si protraggono in diversi momenti della partita, offrendo al contempo uno stimolo in più alla tifoseria locale.

Gli ultras biancoverdi si compattano dietro lo striscione “Avellino”, incitano la squadra già dal prepartita colorando il cielo con sventolio di bandiere. Nel proseguo del match, mani alzate al cielo e cori di incitamento.

Dall’altra parte la tifoseria ospite non è da meno. Capitanata dai Seguaci, si posiziona nella parte bassa del settore, bella compatta e colora il settore con apprezzabili bandieroni a firma Bulldog e Re David, offrendo un tifo costante e per larghi tratti poderoso grazie anche all’ausilio del classico tamburo.

Tanti cori per i diffidati da ambo le parti. La prestazione di entrambe le tifoserie, nel complesso si mantiene costantemente su buoni livelli con i 200 baresi che, per riuscire nell’ardua impresa di farsi sentire nonostante l’inferiorità numerica, ricorrono soprattutto ai cori a ripetere.

Festa grande a fine partita, con l’Avellino che supera di misura la corazzata Bari, qualificandosi dunque per il turno successivo di Coppa. Settore ospiti che invece mastica amaro, pur consapevole di aver fatto tutto il possibile affinché la propria squadra recepisse la giusta carica.

Davide Gallo