Il diciassettesimo turno di Serie C si conclude con il succulento posticipo Avellino-Bari. Con i risultati del giorno prima, questa partita diventa di fondamentale importanza per entrambe le compagini che, con una vittoria, potrebbero dare un segnale forte al resto del girone. L’Avellino entrerebbe di prepotenza nel novero delle pretendenti alla promozione per la Serie B mentre il Bari allungherebbe addirittura il suo vantaggio a più sette sulla seconda, posizione attualmente occupata dal Palermo.

Parto da Potenza accompagnato da una pioggia torrenziale e con la speranza di trovare ad Avellino un clima leggermente migliore. La città irpina mi accoglie sì senza pioggia, ma con un freddo intenso, quasi polare che resterà tale per tutta la gara. Entrare nello stadio “Partenio” fa sempre un certo effetto. Mi ritornano in mente soprattutto gli anni ’80/’90 della Serie A, la mitica voce del compianto Luigi Necco, storico corrispondente di “90° minuto” che raccontava le imprese storiche dei lupi irpini, oppure il calciatore brasiliano Juari che ad ogni goal era solito festeggiare girando intorno alla bandierina del calcio d’angolo e mille altre storie.

All’interno dello stadio si respira un’aria elettrizzante. La squadra irpina viene accolta dagli ultras avellinesi con lo striscione “M’illumino d’immenso” e con fuochi pirotecnici che occupano tutta la parte frontale del settore. Dopo di che incitano la loro squadra a vincere questa partita delicata e la sostengono a gran voce. Ovviamente non mancano i cori di sfottò rivolti ai loro “rivali” di Salerno, gemellati da oltre 30 anni con Bari, un legame che è diventato un fatto cittadino e di costume e quindi non può che toccare nel vivo i dirimpettai. Da segnalare la presenza dei tifosi del Den Haag, squadra del campionato olandese con cui da lungo tempo gli avellinesi intrattengono rapporti di amicizia.

Dal capoluogo pugliese arrivano esattamente 375 tifosi biancorossi: questo il numero dei biglietti concessi e polverizzati in un’ora. Sistematisi nel settore ospite della Curva Nord dello stadio, sostengono la loro compagine per tutto l’arco della partita. Molto bello l’impatto visivo enfatizzato con il continuo sventolio delle loro bandiere.

La partita in campo termina con un pareggio che forse sta stretto all’Avellino, dimostratosi molto più arrembante e che avrebbe desiderato strappare qualcosa in più. Il Bari con questo pareggio resta in testa alla classifica ma con il vantaggio sulla seconda che si ferma a cinque lunghezze. Un piccolo passo indietro rispetto al +6 della settimana precedente ma in fondo un risultato importante in quanto realizzato un campo davvero ostico.

Sul fronte dell’ordine pubblico niente da segnalare. Il servizio d’ordine ha funzionato bene tanto da evitare contatti tra le opposte tifoserie.

Pier Paolo Sacco