Non è semplice riprendere a scrivere dopo tempo immemore (circa un anno e mezzo di distanza dalla mia ultima tifocronaca), e non è nemmeno semplice riprendere a discutere di tifo organizzato, perché in periodo di Covid (o post, decidete voi), il discorso è tanto complesso quanto variegato.

Per l’attualità odierna, faccio il mio debutto stagionale (per quello che conta) presenziando per la prima giornata di Serie C, terza serie che ha inizio in questo fine settimana.

Debutto personale al Partenio-Lombardi di Avellino, uno degli storici impianti costruiti da Costantino Rozzi, impianto che reca inequivocabile il segno dei tempi che tra tre anni sarà demolito per far spazio al nuovo impianto (si parla di un progetto da circa 21 mila posti).

Circa 4.000 i presenti questa sera, un ottimo dato tenendo conto delle normative vigenti che impongono la riduzione al 50% della capienza degli stadi nelle regioni in zona bianca.

Ahimè questa sera non posso assistere alla prestazione degli ultras irpini, che giustamente hanno deciso di alzare “bandiera bianca” di fronte alle disposizioni attuali, che impongono distanziamento, mascherine e il divieto (più arbitrario che diffuso) di utilizzo di striscioni, bandiere e qualsiasi altro strumento di tifo.
All’esterno dello stadio ovviamente il tifo è permesso, difatti gli ultras biancoverdi hanno presenziato alla rifinitura della propria squadra il giorno precedente la partita. All’esterno dello stadio si fanno vedere anche attraverso l’esposizione di uno striscione di sostegno a Dino Manganiello, storico radiocronista delle partite della loro squadra.

All’interno la curva biancoverde è parecchio gremita, ma senza la presenza degli ultras di casa fa parecchio impressione vederla spoglia di qualsiasi strumento di tifo; durante la partita si levano parecchi cori spontanei, con discreto seguito (soprattutto nelle fasi finali di partita).

Dopo ben 32 anni di assenza, il Campobasso si riaffaccia in terza serie. Chiaramente è forte l’entusiasmo nella tifoseria molisana, non a caso i 250 biglietti a disposizione per questa trasferta vengono venduti nel giro di poche ore.

Purtroppo anche qui, per gli stessi motivi citati per gli ultras avellinesi, si segnala l’assenza del gruppo principale dei molisani (Curva Nord Campobasso), gruppo che nella giornata di sabato ha festeggiato il quinto anno di vita, purtroppo per loro vissuti per lo più tra dilettantismo e restrizioni Covid.

Nel settore ospiti tocca al gruppo NFO guidare il tifo dei rossoblu questa sera: buon sostegno il loro, pescano nel classico repertorio canoro campobassano e in 3-4 occasioni levano anche i consueti cori in dialetto, che ovviamente hanno seguito in tutto il settore. Non si dimenticano nemmeno dei diffidati (e purtroppo ce ne sono anche di recenti) omaggiati ad inizio secondo tempo; s’intravede anche un po’ di colore, con tre bandieroni sventolati nell’arco dei 90 minuti. Bello l’abbraccio ideale con la loro squadra, sia ad inizio che a fine partita, un’usanza già in voga dalla passata stagione in serie D.

La sfida tra “lupi” termina per 1-1, match che purtroppo ha visto l’assenza dei gruppi organizzati principali di entrambe tifoserie. Si spera solo che queste disposizioni e questa terribile pandemia finiscano il prima possibile: lo scopriremo solo vivendo…

Francesco Passarelli