Amauri, Cavani, Pastore, per finire con Dybala sono solo alcuni dei tanti campioni che lo staff di Zamparini ha prima lanciato e poi venduto, a peso d’oro. Gestioni poco oculate hanno comunque portato la società del patron veneto sull’orlo di una crisi societaria. L’intera piazza siciliana già da quest’estate aveva chiesto un cambio ai vertici, prima ancora della Procura di Palermo, che proprio in questi giorni ha presentato istanza di fallimento: sarebbe infatti emerso un buco di bilancio di 70 milioni. Alla crisi societaria fa da contraltare la rinascita del movimento ultras rosanero che già dalla passata stagione, quella dell’amara retrocessione dalla massima serie, aveva dato importanti segnali di ripresa. Oggi al Partenio – Lombardi di Avellino sono circa 200 i palermitani presenti, che per l’arco di tutti i 90 minuti hanno sostenuto la squadra del capoluogo di Regione. Belli da vedere, con sventolio continuo di bandierine e tifo continuo. Il loro impegno verrà ripagato da una netta vittoria dei rosanero.

Anche ad Avellino il rapporto tra tifoseria e società sembra essersi incrinato da tempo, ma questo non incide sulla presenza dei tifosi al Partenio; sono infatti circa 5 mila i tifosi presenti sui gradoni. La curva, piena come sempre, sostiene i biancoverdi per tutto l’arco della gara, anche se in maniera meno intensa rispetto ad altri match. Nel corso della gara viene esposto uno striscione commemorativo per i tragici eventi del 1980, quando tutta l’Irpinia dovette, a seguito del terremoto, ripartire da zero: il sisma, che colpì le province di Avellino, Potenza, Salerno e Napoli, causò circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti. Non dimenticare è la più grande vittoria.

Pier Paolo Sacco