Al “Partenio-Lombardi” di Avellino, davanti a 9.306 spettatori – di cui 131 provenienti dalla Liguria – va in scena la sfida tra i “lupi” di casa e lo Spezia, terminata poi con un netto 0-4 in favore degli ospiti. Un dato importante, quello del pubblico, se si considera che l’impianto irpino attualmente può contenere 11.688 posti: numeri che testimoniano tutto l’amore che la piazza biancoverde nutre per l’US Avellino 1912.
La vera novità in Curva Sud è rappresentata dallo striscione unico “Unione Sportiva Avellino”, che da inizio stagione campeggia al centro del settore, sostituendo le singole pezze storiche dei vari gruppi che compongono il movimento ultras locale. Tuttavia, non è la prima volta che ad Avellino si tenta una soluzione di questo tipo: in passato erano già stati avviati progetti simili con le scritte “Curva Sud Avellino” e “Avellino”, esperimenti che però sul lungo periodo hanno finito per perdere forza. Oggi però, dopo aver trovato unità d’intenti in trasferta con lo striscione “US 1912”, la scelta di uniformarsi anche in casa appare come un segnale di compattezza e rinnovata sinergia tra tutte le singole anime.
Sul piano del tifo, la Curva Sud si conferma sui soliti standard elevati: cori continui, battimani e bandiere al vento per tutti i novanta minuti, senza cali nemmeno quando il risultato è ormai compromesso. Una prova di forza e continuità con cui dimostrano di poterci stare con merito in questa ritrovata Serie B. Fino al 3-0 spezzino sono sempre convincenti e trascinanti, solo negli ultimi minuti di gara cedono fisiologicamente e comprensibilmente di fronte all’ormai ineluttabile sconfitta. Meno comprensibile il pubblico di altri settori che svuotano anzitempo i loro posti, ma d’altro canto questo è il nuovo modello plasmato dal mondo del calcio odierno, molto più cliente che tifoso testardamente legato a spazi e riti.
Ottima anche la rappresentanza giunta dalla non vicinissima Liguria. Spezzini compatti e ben visibili nella parte bassa del settore ospiti. Nonostante una stagione finora poco felice, i bianconeri si fanno sentire con cori costanti e sostegno convinto all’undici in campo. Buona la continuità ed ennesima prova di carattere che non dovrebbe certo meravigliare, da parte di una tifoseria di grande tradizione come questa. La larga vittoria finale rappresenta la miglior ricompensa per loro e sicuramente il più dolce dei viatici con cui farsi compagnia nel viaggio di ritorno verso casa.
Testo di Michele A. D’Urso
Foto di Tobia Conte














