In questa sfida di Serie B fra due neopromosse, la prestazione della curva di casa ha per certi versi rispecchiato fedelmente l’andamento della partita, che ha visto l’Avellino dominare, specialmente nel primo tempo, senza poi correre effettivi rischi di un ritorno avversario. In questo scenario, la prova offerta dalla curva è stata “al limite della perfezione” nella sua parte iniziale, con un leggero quanto fisiologico calo nel secondo tempo.

Andando però con ordine, buono il colpo d’occhio al “Partenio-Lombardi” con la curva locale che si è presentata piena in ogni ordine di posto mantendo poi ritmi elevati di tifo per tutta la durata dell’incontro, sostenuti da battimani davvero molto potenti. Nonostante l’insolita assenza di torce e fumogeni se non in via estemporanea, l’atmosfera è stata comunque molto suggestiva e ulteriormente caricata dagli immancabili picchi di tifo nei momenti topici del match. Uno di questi momenti culminanti è arrivato quando la Curva ha chiamato a raccolta l’intero stadio: tutti i presenti hanno positivamente risposto alzandosi in piedi e unendosi ad alcui cori anni ’90 molto ben riusciti. Da segnalare anche uno striscione contro il bullismo, sulla scia della solidarietà per il giovanissimo Paolo della provincia di Latina, morto suicida pur di non doversi più prestare alle angherie dei suoi aguzzini.

Sebbene ci sia stato un leggero calo nel secondo tempo, i ritmi complessivi non sono mai scesi sotto un livello medio rimasto sempre molto elevato. Complessivamente la performance può essere salutata con grande soddisfazione, è evidente che si stia costruendo qualcosa di importante dopo annate complicate seguite al fallimento della vecchia US Avellino, tanto in campo quanto sugli spalti e questo “patrimonio” di tifo può senza dubbio essere un valore aggiunto negli anni a venire.

Sul fronte ospite, la Virtus Entella viene rappresentata e sostenuta da un esiguo gruppo di 19 tifosi al seguito, stando ai dati ufficiali del botteghino. Data la ridotta entità del gruppo, l’incitamento è stato limitato e giusto il movimento di battimani o di un pugno di bandiere e bandierine li ha resi più visibili. In un contesto con oltre 12.000 spettatori, l’incitamento di un gruppo così piccolo è un atto che si compie più per se stessi che per la squadra, poiché il loro sostegno non può oggettivamente essere percepito in campo. Ciononostante, bisogna riconoscere onore al piccolo seguito: potrebbero tranquillamente tifare le vicine e più blasonate Genoa o Samp, ma hanno preferito tifare la squadra della propria città, dimostrando attaccamento alla propria piccola realtà territoriale ma che garantisce comunque le più grandi e sentite soddisfazioni in quanto vissute direttamente e totalmente.

Foto di Tobia Conte