Dopo la Nocerina finalmente al San Nicola arriva un’altra tifoseria di grandissimo rispetto. Era la stagione 1993\94 – campionato di Serie B – quando al termine di una gara rocambolesca l’Acireale riuscì a vincere nei minuti recupero contro un Bari già promosso in A, acciuffando per i capelli lo spareggio salvezza contro il Pisa, poi vinto ai calci di rigore allo stadio Arechi di Salerno.
Nella partita di andata stesso identico punteggio. Vittoria della squadra granata in trasferta. Da quel giorno sono passati 25 anni e ricordo benissimo, come fosse ieri, la presenza di una decina di sostenitori acesi
posizionati nella parte altissima non del settore ospiti, bensì della Curva Sud (una rarità) dietro lo striscione Fossa e Ultrà Acireale.
Il successo contro la Cittanovese che ha spinto la squadra al terzo posto ha esaltato l’ambiente granata. I supporter siciliani saranno ad occhio
400/500. Trasferta comunque lunga e impegnativa per chi ha deciso di sobbarcarsi questo viaggio in pullman macchine e furgoni.
Bari non è proprio dietro l’angolo e portarsi dietro centinaia di sostenitori è un lusso per la Serie D.
Lo stadio non presenta il colpo d’occhio delle grandi occasioni ma i
suoi spalti – sopratutto oggi osservando gli ospiti – conservano comunque qualcosa di poetico e di amarcord.
Tra le fila granata i bei bandieroni dei vari gruppi sventolano ininterrottamente per novanta minuti. Tra tutti mi ha colpito quello che simboleggia la città. Gli striscioni della Curva Sud e Curva Nord in balconata fanno bella mostra. La simbiosi fra i vari gruppi la si può notare fin dal principio quando, partono belli compatti e decisi, con delle belle manate e cori secchi, supportati da un tamburo.
Danno il meglio, soprattutto nel primo quarto d’ora, quando la Curva Nord, parte in sordina, compattandosi e creando gruppo a partita abbondantemente iniziata, intonando un roboante coro a ripetere.
Quando il cuore pulsante del tifo pugliese incomincia a prendere forma, anche per il nutrito gruppo ospite è difficile farsi sentire. Tuttavia gli acesi si fanno apprezzare con dei battimani molto fitti e una interessante sciarpata. Il loro tifo non si limita solo a cori secchi e manate effettuate da
tutto il settore, ma anche da cori continuati. Una rarità sentirli in uno stadio del genere.
Non sono mancanti cori contro Nocera e Messina. Mentre il picco del tifo si raggiunge senza dubbio dopo il vantaggio della loro squadra. Frangente in cui tuttavia anche gli ultras baresi dimostrano di non mollare, alzando i decibel fino al raggiungimento del pareggio.
Massimo D’Innocenzi