Erano anni che non si sentiva un coro accompagnato da un tamburo nel settore ospiti. Ormai ci si era fatti il callo, abituati a cori e battimani senza il minimo coordinamento ritmico di questo strumento di tifo. Il tempo e le mode hanno poi contribuito a snaturarne l’importanza: criticato e mandato in disuso non solo dai divieti ma anche dalla moderna evoluzione del mondo ultras, dimenticando gli arbori del tifo organizzato in cui il tamburo ha contribuito a rendere il tifo italiano unico ed imitato in tutto il mondo.

Non ricordo esattamente l’ultima tifoseria che l’ha portato al San Nicola, ma di anni ne sono passati tanti, così ci ha pensato la trentina di tifosi che da Cesena e dintorni hanno raggiunto, di lunedì, il capoluogo pugliese, rinforzando ulteriormente questa presenza che già di per sé non era passata inosservata. Nonostante il numero esiguo infatti, il loro sostegno non è venuto mai meno, anche se è difficile farsi sentire in un impianto come questo quando richiama oltre venti mila presenze.

Il tamburo, come detto, accompagna quasi tutti i cori e i battimani, mentre positivo è anche l’impatto dal punto di vista del colore, grazie a diverse bandiere e due aste. Netta l’impronta di una tifoseria storica, quella cesenate, rimasta ancorata alle vecchie tradizioni. Dopo i primi gol della squadra di casa, si fanno sentire meno e a sprazzi, anche perché il San Nicola diventa davvero una bolgia.

Belli i baresi: prima di campionato, posticipo serale, l’accoglienza alla nuova compagine non lascia alcuna perplessità. Notevole la sciarpata iniziale, con una Curva Nord superiore praticamente esaurita e che forma un muro umano molto compatto a vedersi e possente a sentirsi.

A Bari la nostalgia del tamburo è durata solo per i primi tempi successivi alla scomparsa di Gabriele Sandri e al susseguente giro di vite. Elemento indiscutibile della tifoseria barese, fedelissima allo “Stampo italiano”, concezione stilistica che ha accompagnato la stessa tifoseria negli anni ’90/2000 divenendone un vero e proprio marchio di fabbrica, è ben presto ritornato a far sentire la proprio eco.

Viene offerto anche un bello spettacolo pirotecnico nella parte superiore della Nord, ma fuochi e fumi si sprecano sempre e comunque durante la partita, in diverse zone della curva. Molto positivo l’incitamento dal punto di vista della potenza, difficile sentire cali: il risultato ovviamente agevola il tutto, ma un preavviso dell’attuale stato di forma della Curva lo si era già riscontrato nelle partite estive di coppa Italia.

Sventolano sempre alti anche i bandieroni: i presupposti per vedere una tifoseria barese al top, ci sono tutti quest’anno, ma chiaramente dovranno poi essere supportati anche dai risultati sul campo.

Marca la sua presenza anche il Settore Est, sempre attivo grazie a delle belle manate e che si fa notare anche per la nuova pezza “Noi felici pochi”, chiaro riferimento alla loro identità di gruppo consolidata già da diversi anni.

Massimo D’Innocenzi.