Come da consuetudine, anche quest’anno la piazza barese era ripartita con l’entusiasmo tipico delle città meridionali: i circa 9 mila abbonamenti ne sono la riprova più lampante. Si sa, però, che nel calcio le vittorie sono fondamentali: alle parole devono seguire i fatti, altrimenti tale risorsa, tale riserva d’entusiasmo rischia di andare scemando se non peggio decomporsi in disaffezione.

A Bari arriva il Frosinone capolista e l’atmosfera che si respira non è delle migliori: i risultati altalenanti della squadra guidata da Grosso stanno creando non pochi malumori e solo una vittoria potrebbe ricompattare l’intero ambiente. Lo stadio quest’oggi presenta qualche spazio vuoto, ma si contano comunque 11 mila spettatori circa, un’enormità se rapportati a tante altre piazze, pochi per le potenzialità che il capoluogo pugliese potrebbe esprimere.

Il tifo dei biancorossi è continuo per tutto l’arco della gara, sforzo che verrà premiato con i tre punti conquistati grazie al gol di Kozak che spegne, almeno per il momento, i mugugni di una piazza che s’aspettava finalmente di fare il grande salto o comunque di vivere una stagione più ambiziosa delle ultime interlocutorie annate sempre sul chi vive. Con questi tre punti i pugliesi salgono al quinto posto, a otto punti dalla vetta della classifica, dove il Frosinone è raggiunto dall’Empoli.

Da Frosinone giungono circa 250 tifosi, a memoria la presenza più numerosa dei ciociari a Bari. Inciteranno la propria squadra per tutto l’arco della gara ma senza mai raggiungere picchi particolarmente eclatanti. Cori di sfottò da ambo le parti, dovuti ad una neonata rivalità che ha raggiunto il suo apice durante un recente Frosinone – Bari da cui scaturì la notifica di 52 provvedimenti di divieto dalle manifestazioni sportive per gli ultras baresi. Quest’oggi invece, sul fronte dell’ordine pubblico nulla da registrare.

Foto di Pier Paolo Sacco.