In un passato calcistico non proprio recentissimo, i campionati di calcio in Italia davano l’arrivederci a tutti prima di Natale e si tornava a calcare i campi il giorno della Befana o giù di lì. Oggi invece la pausa natalizia è ormai perduta nella memoria e uniformandosi alle tradizioni britanniche, più per tentare di far cassa che aderire alle usanze dei coloni, il Boxing day grande classico dagli anni ’80 in Inghilterra, è divenuto consuetudine anche da noi che credevamo un’assurdità giocare nel giorno di Santo Stefano.

E invece il lato positivo della vicenda, è che l’evento ha permesso di richiamare migliaia di tifosi occasionali, fra studenti e migranti di ritorno per le festività natalizie, che hanno approfittato della partita per vivere una serata diversa, smaltire i bagordi delle tavolate di Natale e riallacciare contatti e socialità con la propria comunità sportiva cittadina. Così dunque il San Nicola si è ritrovato con circa 50.000 spettatori (48.887 per la precisione) che hanno mandato letteralmente in tilt parcheggi e viabilità.

Il colpo d’occhio è ovviamente spettacolare, anche se purtroppo rovinato dagli ormai abituali giochi di luce circensi del calcio attuale. Oltre alla marea di pubblico barese, da Genova presenziano in 334, sempre per attenersi ai dati ufficiali. Un po’ meno facile o scontato per chi si muove in trasferta, approfittare della festività e smarcarsi dagli obblighi famigliari preferendo gli amici, il calcio, il tifo. Lo zoccolo duro comunque c’è e la presenza non è affatto disprezzabile in termini numerici.

Accoglienza da brividi agli atleti che scendono in campo, con torce e una sciarpata che coinvolge tutto lo stadio. Davvero possente il pubblico barese nel primo quarto d’ora, mentre come poteva essere facilmente previsto, la conformazione del pubblico odierno non ha permesso alla lunga di mantenere la stessa costanza. Prova nel complesso buona, anche se non nei soliti standard. A volte i picchi sono dei boati, quando la squadra spinge, ma calano vistosamente nel secondo tempo, dove è solo la parte centrale a non mollare mai.

Mi hanno colpito favorevolmente anche i genoani. Si sono fatti sentire per tutta la partita accompagnati da un tamburo. Tantissimi cori di scherno contro Bari e altrettante bandiere sempre al vento. Cori prolungati, soprattutto negli ultimi venti minuti, a coronamento di una buona prova canora al cospetto di uno stadio che ne esce un po’ deluso dalla prestazione in campo dei propri calciatori che, nonostante il goal di Walid Cheddira appena rientrato dai mondiali in Qatar col suo soprendente Marocco, cedono però per 1 a 2 ad un Genoa che dopo il brutto epilogo della gestione Blessin, è praticamente rinato grazie alle cure di Alberto Gilardino, subentrato dalla Primavera come traghettatore e che invece si sta rivelando una grande, bella e solida sorpresa.

Massimo D’Innocenzi
(Si ringrazia il Bari SSC per le foto)