Sono una decina i sostenitori della Curva Sud Juve Stabia presenti quest’oggi  al San Nicola. Presenza di notevole spessore, considerato il fatto che la squadra è retrocessa già da qualche giornata. Entrano a ridosso dell’inizio dell’incontro e si fanno apprezzare per lo striscione in onore di Ciro, tenuto in mano e sotto il sole cocente per una mezzora abbondante, applaudito da tutto lo stadio. Il resto della gara l’assistono in silenzio e seduti.

Il San Nicola oggi registra l’ennesimo colpo d’occhio. Però, in primis, è da sottolineare la presenza dei non tesserati, compatti già fuori dallo stadio, volenterosi ed attivi quando si posizionano nella parte inferiore della Sud. Si fanno apprezzare per i cori pro-diffidati e contro la tessera, ripetuti a cadenza di lunghe pause. Fatta questa premessa, last but not least, passiamo alla Curva Nord. Dopo l’appaluso rivolto allo striscione degli stabiesi, partono i cori verso Ciro. L’impatto visivo risulta più bello del solito, grazie al piacevole sole primaverile di questo pomeriggio. Un muro umano notevole.

Al momento dell’inno, come al solito, la Curva offre una sciarpata fitta e ben riuscita. Tantissime le bandiere al vento, torce, fumoni e bombe che si sprecano, in svariati settori, per tutto l’incontro, andando contro e fregandosene di divieti e sanzioni possibili. Le pause sono davvero rare, coperte da quell’indiscutibile punto fermo del battimano, prerogativa del pubblico barese, tra i più difensivi delle tradizioni ultras italiane, messe a dura prova dagli anni ’90 in poi, ora da mode all’inglese e ora dalla ormai divampante repressione.

In tutto questo, manca solo l’identificazione nel nome Ucn, simbolo immarcescibile della storia ultras di Bari, ma la curva nord sembra nel complesso aiutata da questa ondata di entusiasmo, nel coprire questa grande mancanza, che continua a farsi sentire sempre, ma che per coerenza non tornerà più.

Massimo D’Innocenzi.