La tifoseria di Marsala ospite quest’oggi a Bari non vive proprio un momento facile. A poche settimane dallo scioglimento del gruppo organizzato Lilibetani 397 a.C. avvenuto per i noti fatti del dopo Troina specificati in un loro pari comunicato, la stessa ha saputo riorganizzarsi e ricompattarsi dietro le nuove insegne del gruppo Ultras Marsala.

Nel complesso, oltretutto, la realtà di Marsala ha sempre dovuto fare i conti oltre alla logistica che sempre penalizza le tifoserie isolane in trasferta nel continente, anche con campionati quasi sempre anonimi in cui si è barcamenata la loro compagine e, non in ultimo, da non sottovalutare la vicinanza con una città come Trapani a soli 30 km che, con la sua miglior tradizione calcistica, crea un ulteriore cono d’ombra nel quale è difficile muoversi.

Dalla cosiddetta Città di Garibaldi (da cui mosse la famosa spedizione dei Mille) situata sulla punta occidentale della Sicilia, arrivano fino a Bari poche unità di tifosi. Presenza ad ogni modo lodevole vista l’ampia distanza chilometrica che li separa dalla Puglia. Portano seco una piccola pezza appesa in balconata superiore, “Amanti del buon vino”, chiaro riferimento al tradizionale vino liquoroso per il quale sono rinomati.

Non si sentono quasi mai né tantomeno hanno voglia di farsi sentire: il viaggio evidentemente pesa e a parte qualche sciarpata iniziale, supportata da qualche coro, nel proseguo della gara rimangono completamente in silenzio, a volte addirittura seduti a vedersi la partita. Partita di cui possono essere soddisfatti per l’impegno profuso da chi è sceso in campo: nonostante la sconfitta, la squadra del Marsala è risultata fra le migliori viste al San Nicola quest’anno.

Il Bari arriva invece a questo incontro dopo la sconfitta di Torre del Greco. Una sconfitta che, per quanto pesante, poco incide sul divario in classifica davvero ampio che la capolista pugliese ha saputo costruire sulla seconda, appunto la Turris.

Il pubblico barese risponde con i soliti numeri, non clamorosi ma comunque ottimi per una serie D. Tantissimi spazi vuoti anche in curva ad inizio gara, dove viene proposta come da tradizione una sciarpata però mal riuscita a causa dei tantissimi buchi che penalizzano visivamente il settore. Calcio d’inizio, tra l’altro, anticipato alle ore 14 su richiesta inoltrata alla Lega dal club siciliano, come già citato, penalizzato dalla logistica dell’isola e quindi obbligato a determinati orari.

Partono in sordina e poco convinti i padroni di casa per riprendersi poi con il proseguo dei minuti, in cui offrono la solita prova volenterosa. Maggiori picchi in coincidenza del peggior Bari in campo che si ritrova sotto di un goal. La Nord dimostra generosità e caparbietà, offrendo tantissimi cori tra i quali quelli dedicati ai diffidati, mentre continuo è lo sventolio di bandieroni e bandiere che rendono colorata la zona ultras, dove si nota anche qualche torcia accesa.

Sazio dei risultati, il pubblico barese non aspetta ormai altro che, di vittoria in vittoria, venga sancito il dichiarato salto di categoria. Entusiasmo dunque commisurato a questa categoria, che non è certo quella che il pubblico di Bari è abituato a vedere.

Massimo D’Innocenzi