L’ultimo incontro tra Bari e Nocerina risale a 7 Anni fa, ad una giornata calda di settembre. Indubbiamente di anni ne sono passati. Era quello il tempo della lotta contro la tessera del tifoso, lotta che a Nocera hanno scelto strategicamente di non perseguire, sottoscrivendo oltre 7.000 “card” pur di continuare a vivere gli spalti e dimostrare che non bastava un pezzo di plastica a sancire le qualità di una tifoseria bensì le proprie attività dentro gli stadi.

E a quello stesso periodo storico appartiene la famosa partita Salernitana-Nocerina, bollata come “a rischio” dalle autorità e vietata a tutti i tifosi ospiti per timore di possibili scontri, compresi quelli che avevano sottoscritto quella tessera che, avevano garantito, avrebbe permesso a chiunque e sempre di entrare allo stadio. In ragione di questo fu un “no” mal digerito dagli ultras rossoneri, che si presentarono in 200 nel ritiro della squadra chiedendole di non scendere in campo. L’epilogo e le polemiche successive, le conosco tutti…

Tornando all’attualità, oggi al “San Nicola”, dopo mesi di agonia da settore ospiti, rispunta finalmente una tifoseria di assoluto rispetto. Al loro arrivo, alla discesa da bus e macchine private, circondati dalle recinzioni del parcheggio atte a contenerli, si dimostrano già belli carichi e in forma con cori contro Bari e Salerno.

La curva Nord,  si popola alla spicciolata, pochi minuti prima del match, nonostante la Curva, qualche giorno prima, avesse chiesto di presenziare sui gradoni con un certo anticipo per organizzare al meglio il tutto.

L’impatto visivo della successiva scenografia è di grandissimo effetto, nonostante la stessa sia semplice nella sua realizzazione. Siamo pur sempre in una serie D e scenari del genere non se ne vedono nemmeno in A. Cartoncini bianco e rossi divisi equamente e in mezzo un telone realizzato come consuetudine a mano, con il tricolore e la scritta “Bari”.

Nel frattempo, entrano in blocco nel settore gli oltre 600 nocerini ,che si posizionano compatti nella parte bassa, mentre nel frattempo il Bari passa subito in vantaggio, generando un’esplosione di gioia durante la scenografia ancora in atto.

I Nocerini si  fanno inizialmente apprezzare e sentire ancora per i tantissimi cori contro Bari e Salerno, virando poi verso manate, treni e cori secchi per la città di Nocera.

 Alla mezz’ora appare, nel cuore degli striscioni baresi, la pezza “Centro Storico” Salerno. Curva Nord che comunque appare in grande spolvero, quasi gremita superiormente, forse anche incentivata dal primo vero confronto ultras dell’anno. L’incitamento non manca e non cala mai d’intensità, con i dirimpettai ospiti che cercano, nonostante un pubblico di casa oggi molto caldo, di farsi sentire e ci riescono soprattutto con cori secchi.

Nel settore ospiti spunta anche uno striscione pungente che cavalca il tormentone sull’amicizia Bari-Salerno. Striscione, come prevedibile, fischiato da tutto lo stadio.

La partita è un monologo biancorosso in campo, mentre sugli spalti, nonostante il passivo pesante, la trasferta viene onorata alla grande dal pubblico ospite. Non smettono mai d’incitare e fare colore con i bandieroni e le bandiere sempre alte.

Nel finale, la squadra molossa, nonostante i quattro goal subiti e la consapevolezza di una magra figura, esce tra gli applausi dei suoi tifosi, mentre il resto dello stadio esulta con la squadra barese festante sotto la Nord.

Prosaico ribadirlo, queste due tifoserie meritano ben altri palcoscenici.

Testo Massimo D’Innocenzi.
Foto di Antonio D’Acunzi