Scrivo questo pezzo alla vigilia del derby di Foggia, partita che in terra dauna mancava da oltre vent’anni. Scrivo con il rammarico per una nuova sconfitta del tifo organizzato in generale, ma soprattutto dello sport. Tessere del tifoso, schedature, inefficienze organizzative: in questo decennio di limitazioni e divieti tutti hanno le colpe di un sistema sbagliato fin dal principio. La notizia aleggiava nell’aria già in settimana, ma nessuno ci credeva, fino alla sopraggiunta ufficialità.

Una decisione che lascia l’amaro in bocca ai tifosi biancorossi, che fino all’ultimo avevano sperato in una “inversione di rotta”, come accaduto a novembre in occasione di Bari-Foggia, quando la stessa società del Bari si era spesa per ottenere la revoca del divieto di trasferta, poi effettivamente concessa. Ci limiteremo a raccontare la partita fotografica del tifo a metà. Ci limitiamo a raccontare quel poco che c’è da scrivere di questo martedì sera.

Il pubblico di Bari si avvicina al derby non solo con il divieto, ma con una squadra che non riesce a decollare, a differenza del campionato sopra le righe degli avversari che, da neopromossi, dopo qualche difficoltà iniziale, sono arrivati a ridosso della zona playoff.

Ennesimo infrasettimanale serale. Poco o nulla da riportare, come detto: la curva come sempre si riempie alla spicciolata, lasciando evidenti spazi vuoti; volenteroso il petalo centrale che sostiene la squadra per tutti i 90 minuti, si nota qualche torcia accesa durante la gara, mentre i soliti bandieroni sempre sventolanti, danno un buon tocco di colore ad una curva mai doma, anche quando i risultati stentano ad arrivare.

Un sostegno che anche oggi non è mai mancato, concluso con i soliti inviti a tirare fuori gli attributi in vista del sabato seguente vraiando fra i classici: “Vogliamo 11 leoni” e “fuori le palle”. Solo a metà secondo tempo il Bari riesce a pareggiare una partita in chiaroscuro, preludio ai tanti fischi che sono piovuti dagli spalti dopo il novantesimo, dopo i quali non sono mancati nemmeno cori contro Foggia.

Ammirevole la presenza novarese, in una quindicina si presentano nella lontana Bari. Ovviamente impossibile farsi sentire. Accennano a qualche coro sporadico, ma nulla di più.

Testo di Massimo D’Innocenzi.
Foto di Antonio Vortex.