Gli anni passano ma l’amicizia si consolida sempre di più, tramandata tra tifosi, città, famiglie, figli, terre e perché no, anche tra gente comune che non ha nulla a che fare con lo sport in generale. Tutto ebbe inizio nel 1983, quindi conti alla mano 42 anni fa. Tutto ebbe inizio il 25 settembre, quando un gruppo di tifosi granata decise di seguire la squadra non nel settore ospiti ma nella curva nord del “vecchio”, per modo di dire, stadio di Bari. Nessuno se lo poteva immaginare tra i presenti, segnò l’inizio di un amicizia tra le più durature, consolidate e storiche dell’Italia ultras. Ogni qualvolta si giochi questa partita, che sia in Puglia o in Campania, il dato dei biglietti schizza alle stelle, termometro perfetto di quanto sia sentito questo gemellaggio.

E anche quest’oggi lo stadio “San Nicola” appare bello pieno. Polverizzati in pochi minuti i 1.290 messi a disposizione degli ospiti, alcuni dei quali trovano posto anche altrove. Curva Nord superiore piena invece in ogni ordine di posto, dove si vede uno striscione chiaramente riferito al patto di sangue fra le due tifoseria. Ma l’apice della gara, più da un punto di vista emotivo che non coreografico, riguarda l’accensione di diversi fumogeni viola innescati strategicamente dietro lo stesso striscione. A molti sarà sembrata solo una scelta cromatica bizzarra, ma il significato dello stesso affonda le radici agli albori di quest’amicizia. Negli anni ’80 infatti, sulle pagine del Guerin Sportivo fu pubblicata una foto degli ultras baresi in trasferta contro la Lazio, proprio con dei corposi fumogeni. Tra i tanti lettori ne furono colpiti anche alcuni ultras della Salernitana che, per il tramite di amicizie personali con un esponente degli Eagles Supporters della Lazio, all’epoca gemellati con i baresi, agganciarono questi ultimi per poter acquistare quegli stessi fumogeni. Dai contatti personali per questioni pratiche si passò ad intensificare dapprima la corrispondenza e le telefonate fino a quando, in quella famosa partita di settembre di 42 anni fa, una delegazione biancorossa accolse i granata al “Della Vittoria” e da lì il resto è storia. Una storia che il tempo non ha eroso ma ha contribuito a rendere eterna.

Testo di Massimo D’Innocenzi
Foto Erredi