Secondo i dati ufficiali della società sono esattamente 13.650 gli spettatori presenti di cui 130 nel settore ospiti a sostegno dello Spezia. Si gioca nella nostra amata domenica, di conseguenza si respira, nell’aria, quel tiepido ricordo di felicità rimasto impresso nei nostri cuori. Forse come retaggio della nostra giovinezza o molto più probabilmente perché, ai tempi, la domenica era semplicemente il sacro giorno del pallone, quando tutte le partite si giocavano allo stesso orario e qualunque tifoso, dalla serie A alla terza categoria, si svegliava con un unico chiodo fisso. Si partiva la mattina con in bocca ancora il sapore del caffè mentre nelle narici cominciavano prepotentemente a farsi spazio gli odori del pranzo domenicale. Al centro della liturgia domenicale la nostra Santa messa, con la fanzine a svolgere il ruolo di foglietto della messa, che collezionavo con cura come le fototifo o le schedine in cui a priori prevaleva la consapevolezza di perdere sempre o magari azzeccare dieci segni come soddisfazione personale. Il clima partita perdurava fino alla sera con le varie trasmissioni televisive sfumando piano piano in una malinconia per la fine del weekend e l’inizio di una nuova settimana di impegni. I tempi sono dannatamente cambiati, l’età avanza anche per me, l’entusiasmo è un po’ scemato per tutti ma ogni qualvolta si torna all’amato appuntamento domenicale, tra nostalgia e una larvata forma di vecchia felicità, i ricordi tornano sempre a galla più forti di prima.
Si gioca alle 16.15 quest’oggi, in questo inizio Marzo riscaldato da un piacevolissimo sole. Lo stadio San Nicola accoglie Bari e Spezia. Clima tutt’altro che sereno fra i padroni di casa fra i quali monta la contestazione contro la società per il nodo irrisolto della multiproprietà. In Curva Nord campeggia in balconata il lunghissimo striscione: “Non è un gioco, non è una partita, questa è la nostra vita, meritateci”. Contestualmente, per tutti i novanta minuti, la prova canora risulta come sempre buona e compatta, anche se la squadra ancora una volta non produce i risultati sperati.
I liguri si compattano nella parte inferiore del settore ospiti, con le consuete pezze della Curva Ferrovia a rappresentarli e dare colore. Già visti all’opera diverse volte in trasferta ma anche in casa loro, il loro tifo è come sempre buono e trascinante. Si lasciano andare anche a una “magliettata” e verso fine partita, si sentono i cori per Bari oltre al classico: “Rispettiamo chi ci rispetta”; figli di un inequivocabile rispetto che vige tra le due tifoserie da anni.
In campo la gara si conclude con un pareggio dopo il quale il Bari è congedato tra i fischi e il coro: “Meritiamo di più”. Cala così il sipario su questa insolita domenica calcistica in cui anche l’amarezza del risultato contribuisce al venir meno di quella vecchia liturgia calcistica che tanto amavamo.
Massimo D’Innocenzi
Foto SSC Bari