Secondo i dati ufficiali forniti dalla società biancorossa sono 13.583 gli spettatori accorsi a questo Bari-Sudtirol di cui 48 quelli provenienti dal Trentino Alto Adige. Se si pensa che la stessa partita nella scorsa stagione segnò il record di spettatori, con oltre 51mila presenze, si possono aprire tante riflessioni. È lapalissiano che la piazza sia delusa dopo la scorsa stagione passata a inseguire il sogno del ritorno in Serie A. Ci si aspettava magari di ricostruire qualcosa da quell’exploit, di dargli continuità per poter prima o poi tentare il definitivo assalto al cielo e il crollo verticale degli spettatori è la diretta conseguenza di un campionato quest’anno mediocre.
L’anomalia è però l’abnorme passione che questa piazza riesce ad esprimere, l’immenso potenziale che come una polveriera aspetta solo l’innesco per mostrarsi in tutta la sua effettiva potenza, non sono però da disprezzare nemmeno questi tredicimila, che sono sì il numero più basso in tutto il 2023-24, ma se consideriamo la media complessiva, Bari resta terza in tutta la cadetteria e questo, quanto meno deve e può fare guardare al futuro con ottimismo.
Dall’altra parte, in crescita anche il seguito di questa nuova realtà che è il Sud Tirol, le cui presenze sono diventate sempre più costanti e appunto numerose, anche se questa positiva fase ascendente sta già registrando le prime discrepanze, con una certa divergenza fra l’anima germanofona e quella italofona della tifoseria. Da lontano li vedo abbastanza attivi anche se per ovvie ragioni non si sentono quasi mai. Contrariamente ai padroni di casa e alle loro solide certezze, qui siamo invece alle prese con una incognita che ha bisogno di tempo e conferme per consolidarsi in certezze.
Massimo D’Innocenzi