Era il Novembre del 1971 quando in Italia nacquero le Brigate Gialloblù, uno dei più grandi gruppi del panorama ultras italiano. Protagonisti in assoluto negli anni a seguire, lasciarono un segno indelebile nei ricordi di tutte le generazioni che in quegli anni si susseguirono sui gradoni degli stadi d’Italia a tal punto da diventare un mito tanto odiato quanto rispettato. Protagoniste indiscusse di una storia quasi irripetibile, in seguito a molteplici episodi di cronaca che le videro coinvolte, furono anche il primo gruppo ultras italiano a subire una repressione che mai si era verificata in Italia in maniera così dura. Dodici esponenti del gruppo furono arrestati dopo indagini serrate e perquisizioni e per la prima volta gli ultras furono accostati ai criminali non solo per la solita frase fatta dell’opinione pubblica, ma per una circostanziata accusa della magistratura che li citò in giudizio per il reato di associazione a delinquere.

Tutti questi eventi portarono al loro inevitabile scioglimento con il timone passato alla Curva Sud, che ne raccolse l’eredità segnando l’inizio di una nuova era, per stile e modo di tifare, non solo per i Veronesi stessi ma per l’intero movimento ultras italiano. Proprio per questo motivo gli ultras gialloblù, quando sono protagonisti in casa ed in trasferta, non passano mai inosservati da chi di questo movimento ne fa una vera passione. È questa la motivazione per la quale quest’oggi ho macinato chilometri per assistere a questo interessante Bari-Verona, che oltre ad essere importante ai fini della classifica, vede opposte due tifoserie che di certo non sono accomunate da piacevoli simpatie.

I risultati altalenanti dei biancorossi in campionato hanno fatto sì che l’affluenza di pubblico, quest’oggi, non fosse proprio quella delle grandi occasioni, tanto che la famosa sciarpata di inizio gara, eseguita sulle note dell’inno del Bari, ne viene visibilmente condizionata, con i “petali” dello stadio S. Nicola che presentano numerosi spazi vuoti. Un vero peccato considerando che se la squadra riuscisse a reagire a questo periodo di difficoltà, non sarebbe un’utopia agganciare il treno dei playoff ed alimentare nuovamente i sogni promozione tra i tifosi biancorossi.

Nonostante il calo numerico generale, la Nord è comunque artefice di un tifo incessante, sostiene la squadra con bandiere, treni e cori a ripetere fino al secondo gol di svantaggio che manda su tutte le furie Curva e stadio, che da questo momento in poi inizieranno la loro contestazione nei confronti dei calciatori, riassunta nell’esposizione dello striscione “VERGOGNATEVI” fino al termine della gara.

Non è andata a gonfie vele la prevendita nemmeno nella città di Verona: circa 150 biglietti venduti, numeri al di sotto delle precedenti uscite dei Butei, anche in trasferte ancora più a Sud di questa. Si compattano nella parte alta del settore ospite iniziando subito il loro immancabile repertorio ironico ed originale con dei cori rivolti ai dirimpettai biancorossi come “Bari siete e Bari resterete”. Durante tutto l’arco della gara mettono in mostra il loro potenziale con bei treni, tanti cori secchi scanditi nei momenti giusti, ossia nei rari attimi di silenzio della curva di casa, ed infine una bella sciarpata.

Le due tifoserie si punzecchieranno molte volte durante il corso della gara, ma la presenza di un servizio d’ordine imponente e meticoloso, ha fatto sì che non si verificassero episodi degni di nota da segnalare.