Una partita inedita per gli almanacchi. Scavando nella memoria, non ricordo nemmeno nessun precedente pur a distanza o per strada tra le tifoserie.
Seconda giornata di campionato di Serie C, caratterizzata da una giornata cupa ma calda che un po’ di pioggia non fa che esasperare.
Mi accingo ad entrare al San Nicola non sotto i migliori auspici: i viterbesi qualche giorno prima, tramite la propria pagina ufficiale, hanno voluto far pubblicamente luce sulle diffide di Caserta, con tanto di video dell’accaduto con cui sostengono di essere la parte lesa di un attacco in piena regola da parte delle forze dell’ordine.
Mi aspettavo di trovare un settore privo della presenza ultras, ma saliti i gradoni, con grande stupore e non meno soddisfazione li trovo al proprio posto, nel settore loro riservato. Si compattano dietro un’unica pezza, nella parte inferiore della balconata, accanto a loro il gruppo “Antichi valori”.
Circa 8.000 gli abbonati di quest’anno a Bari, quasi 2.000 in meno della passata stagione. Causa principale sicuramente è l’aumento dei prezzi, ma concretamente parlando, chi deve esserci è sempre al proprio posto. La Curva Nord, sin dall’inizio, appare piena nella sua parte superiore. Contribuisce in maniera importante l’orario fissato alle 17:30, strategico in una domenica in cui in tanti cercano di godersi gli ultimi scampoli di estate.
Bella carica la tifoserie di casa, non è assolutamente una novità, con potenti cori a ripetere che caratterizzano tutti i 90 minuti. In campo è un pomeriggio da incubo per il Bari, sconfitto con un secco 1-3 a domicilio, ma nonostante una squadra inesistente, la curva ha senza dubbio fornito garanzie maggiori.
Positivo il mio giudizio sui viterbesi: belle manate, cercano di farsi sentire come possono e si danno davvero un gran da fare. Puntano soprattutto sui cori secchi e inserendosi nei vuoti del San Nicola riescono anche a ritagliarsi il loro onesto spazio. A maggior ragione per il momento travagliato, meritano sicuramente un plauso.
Massimo D’Innocenzi