La partita che scelgo di seguire, in questa domenica novembrina, è una fra le tante che, appena usciti i calendari, avevo cerchiato in rosso. Una di quelle partite in cui, insomma, al di là delle classifiche e salvo divieti dell’ultim’ora, non avrei proprio voluto mancare. Soprattutto per vedere all’opera gli Afragolesi, una delle tifoserie da me mai viste prima, oltretutto all’opera in uno dei campi più ostici del girone.
Questa volta il tempo non promette nulla di buono: nuvoloni nei paraggi e un leggero quanto fastidioso vento mi accolgono al mio arrivo in città, a circa un’ ‘ora dall’inizio dell’incontro. Questa volta l’avvento dell’ora legale non permette troppo margine per altro oltre alla partita, per chi come me viaggia in treno.
Manco da Barletta da quell’inizio di stagione fulminante in cui, una serie di bei risultati, avevano galvanizzato l’ambiente in maniera inaudita. Ritrovo oggi la tifoseria biancorossa dopo tre pareggi di fila e se ritenevo lecito aspettarmi qualche spazio vuoto in curva, anche a causa del maltempo, vengo presto smentito. Nessuna differenza nei fatti con l’entusiasmo delle prime gare in D, con la Curva già carica a mille sin dalle prime battute. Prova di carattere, costanza e colore. Non vorrei sbilanciarmi, ma ho trovato una tifoseria forse persino più in forma rispetto all’inizio, o quantomeno più consapevole delle proprie capacità e determinata a sfruttarle tutte. Opinioni personali probabilmente, ma anche quando mi sono spostato dalla parte opposta, il muro della Curva Nord si sentiva distintamente con cori potenti e ben scanditi che mi hanno portato a questa conclusione.
Prova matura insomma, durante l’arco dei 90 minuti, con lo storico “Gruppo Erotico” a tirar le fila dietro il proprio striscione in bellissima mostra. Tante bandiere al vento, tanti fumogeni rossi e bianchi accesi durante la partita, davvero un bel vedere come sempre. Sicuramente il risultato in campo aiuta, ma è forse principalmente la squadra ad essere aiutata da questo pubblico, veramente un lusso per questa categoria. Riflettendo a mente fredda, durante il viaggio di ritorno, tra le persone sedute intorno che chattano o riflettono sui loro problemi, mi ritrovo a pensare che allo stato attuale questa Curva è tra le migliori in Italia. Sarà difficile mantenere questi standard sul lungo periodo, ma ora come ora i barlettani sono a dir poco superlativi e davvero fra i più in forma del momento.
Sponda Afragolese, in ultimo ma non ultimo, la osservo nei primi venti minuti trovandomi sotto la Curva di casa. Ovviamente è quasi impossibile sentirli, ma sono compatti, ordinati e sempre in movimento. Avvicinandomi successivamente, ho modo di ammirare un gruppo quadrato, motivato e autore di manate di pregevole fattura, cori secchi e cori a ripetere. Il loro incitamento si protrae per tutti i novanta minuti con qualche fisiologica pausa tra un coro e l’altro, ma la loro presenza, da un punto di vista prettamente ultras. è comunque di forte impatto scenico, senza tanti fronzoli o orpelli di colore vario, solo voce e mani, quello che basta, quello che sicuramente soddisfa i classici palati fini del mondo ultras.
Massimo D’innocenzi