Classico appuntamento infrasettimanale prenatalizio di Serie D. Si gioca di mercoledì 20 Dicembre e casualmente mi ritrovo a Barletta dove l’anno scorso, nello stesso periodo, ebbi modo di assistere al derby fra i biancorossi di casa contro il Fasano, sempre nel bel mezzo della settimana. Quest’oggi al “Puttilli” arriva invece l’Angri, in un ben diverso contesto calcistico ma con immutate e clementi condizioni climatiche, che anche quest’anno regalano un piacevole sole.

Arrivo a pochi minuti dall’inizio del fischio d’inizio ma giusto in tempo per l’ingresso sugli spalti degli ultras angresi. Gradita novità per me gli ultras grigiorossi, non avendoli mai visti precedentemente se non dai servizi dei miei colleghi, nelle vecchie riviste o in qualche video trovato su internet.

Salta subito all’occhio la divisione in due tronconi, il “Crazy Group” un po’ più defilato e dall’altra parte gli “ANGRESI”, sigla che accorpa varie anime del tifo campano che conservano la loro attività e la loro individualità ma hanno scelto questo percorso comune per dare maggiore compattezza e unità di intenti al tifo per il Cavallino rampante.

Rimango buona parte del primo tempo nei pressi del loro settore, il sostegno che offrono è nel solco del classico tifo all’italiana, continuo sventolio delle bandiere, tamburo e voce che costantemente si protrae per tutti i novanta minuti. Buone manate, cori a ripetere e altri sostenuti per diversi minuti. Davvero belli complessivamente e pur vedendoli per la prima volta con i miei occhi, rimango davvero colpito dalla loro prova.

Aria pesante invece in casa Barletta. Mancavo da tanto tempo e appare evidente che la curva non sia più clamorosamente gremita come nel recente passato. Va comunque ripetuto che ci troviamo di fronte ad uno scomodo giorno infrasettimanale, in cui per forza di cose non tutti possono esserci; poi mettiamo la classifica deficitaria, il malcontento di un campionato mediocre e un pubblico che si sente per lo più tradito, dopo aver firmato con la propria fiducia un assegno in bianco alla società, sottoscrivendo oltre 2.700 abbonamenti. Nel complesso comunque, chi ama la città e i suoi colori è presente anche questa volta e quantitativamente restiamo ben oltre le medie della categorie, quindi tanto di cappello!

Non manca nemmeno il sostegno nonostante il campo sia poi ancora una volta parco di soddisfazioni. La squadra perde malamente un’altra gara ma loro dimostrano fino al novantesimo tutto il loro attaccamento alla maglia e ai propri ideali. Alla fine di una partita senza appelli, squadra contestata con il classico “andate a lavorare”, mentre diversi cori prendono di mira anche la proprietà alla quale chiedono espressamente di passare la mano.

Da sottolineare, sia nella Curva Nord che nel settore ospiti, il più classico degli striscioni di Natale per i diffidati e per gli ultras in generale, un augurio al quale anche noi di Sport People ci uniamo idealmente, con la speranza che sia un 2024 più a misura di ultras, con meno restrizioni e più libertà di tifare.

Un ultimo grazie ai ragazzi di Angri per le chiacchiere e gli adesivi che custodirò gelosamente, con la speranza di rivederli al più presto all’opera nel mio girovagare per gli stadi.

Catello Onina