Ritorno a Barletta dopo tanto tempo, più di qualcosa è cambiata nella città ofantina, soprattutto per quanto attiene le pure questioni calcistiche, con la compagine biancorossa sprofondata miseramente in Eccellenza nonostante la squadra ipoteticamente costruita per disputare un’altra annata da protagonista in Serie D. Se la tifoseria però ha sempre dimostrato di essere fuori scala rispetto ai numeri e agli standard della D, non altrettanto hanno saputo fare gli atleti in campo. Oggi però è un altro giorno e ancora più categoriche sarebbero le ambizioni di Gruppo Erotico e soci, vedremo come sapranno rispondere i loro rappresentanti in campo lungo questa stagione in cui sono chiamati ad un pronto rilancio.

Il meteo non è dei migliori ma per fortuna il cielo tiene la pioggia per non punire ulteriormente la curva. A guardare e sentire pulsare la vita sui gradoni, l’entusiasmo sembra fortunatamente rimasto immutato. Proprio in questi giorni, la città rievoca la Disfida resa famosa dalla penna di Massimo D’Azeglio, che mise in prosa la sfida in duello cavalleresco del 13 febbraio del 1503 fra 13 cavalieri francesi e altrettanti italiani sotto la guida di Ettore Fieramosca, i quali vendicarono sul campo il proprio onore dall’accusa di codardia di monsieur De la Motte. Se quindi innegabilmente profondo è il legame fra il mondo ultras e le proprie radici, altrettanto ovvio che la Nord barlettana si sarebbe schierata sull’argomento, mettendo su un classico striscione usa e getta il proprio pensiero in merito a quest’evento del passato sospeso fra storia e letteratura.

Dal punto di vista del tifo vero e proprio, la curva appare bella piena, offrendo un sontuoso colpo d’occhio, proporzionalmente alla categoria: è davvero lodevole come la piazza pugliese sia riuscita a mantenere gli standard numerici degli anni passati nonostante il ben diverso scenario. Bandieroni e qualche fumogeno si assumono l’onere di colorare il cielo mentre, più in generale, si denota più libertà espressiva consentita da una categoria meno afflittiva dal punto di vista del controllo talvolta ossessivo e della repressione.

Buono indubbiamente anche il sostegno, che si protrae per tutti i novanta minuti, alimentato anche da una squadra che, sul rettangolo verde, fa effettivamente il proprio dovere, sfoderando un’ottima prova ai fini del risultato che, infine, arriderà ai locali, vittoriosi per 2 a 0.

Da Manduria arrivano circa 40/50 sostenitori dei biancoverdi ospiti. Entrano a partita abbondantemente iniziata ma non per questo lesinano impegno e generosità nel tifo, restituendo a loro volta una prova bella e convincente, sostenuta nel ritmo e nella continuità da un tamburo che ne migliora il livello. Anche se alle proporzioni numeriche e al risultato in campo devono cedere ai padroni di casa, non si può che riconoscere il massimo rispetto a quest’altra tifoseria relegata nelle categorie inferiori ormai da sempre, come da sempre però ha saputo essere presente ovunque.

C.O.