Un campionato a senso unico e senza rivali. Stravinto con pochi stimoli. Una tifoseria di altre categorie, che ha affrontato quasi per inerzia l’Eccellenza pugliese, eppure giganteggiando su tutti. Gli stimoli fin qui mancanti, ritornano con una coppa Italia da onorare al meglio. E con essi ritorno anche il pubblico delle grandi occasioni. Da cui scaturisce la migliore prestazione dell’anno della Curva Nord. Ma andiamo con ordine.

Siamo al ritorno dei quarti di finale della fase nazionale della coppa Italia di Eccellenza. Curva gremita in ogni ordine di posto (e anche più), tifo incessante e potente con dei picchi davvero alti a livello di decibel. Non si vedeva una Nord così zeppa di gente dal primo anno di serie D. Coreografia iniziale costituita da una sciarpata massiccia puntellata da una serie di torce bianche intermittenti lungo tutto il perimetro del settore. Spettacolo davvero bello per la vista. Ma al di là  di questo spettacolo scenico, notevole anche lo striscione che solidarizza con i rivali di Taranto, accompagnato dall’applauso di tutto lo stadio: l’esclusione dei rossoblù come quella della Turris sono solo l’ultimo scempio del calcio moderno, l’ennesimo “Caso Parma” che leghe e federcalcio ci avevano assicurato non si sarebbe più ripetuto. Più delle loro promesse ipocrite, fa molta più rabbia che a rimetterci siano sempre e soltanto i tifosi. 

In questa giornata di gran spolvero, c’è stato più di un quarto d’ora di silenzio a causa di un malore di una tifosa e di sicuro la rispettosa pausa del tifo ha aiutato le lunghe operazioni di soccorso, per fortuna conclusesi nel migliore dei modi. 

Presente, al centro della curva, la pezza della Brigata Fidelis dell’Andria. Per il resto tifo buono, a tratti massiccio, complessivamente molto coinvolgente. La Barletta ultras è già pronta a ritornare in serie D a muso duro. Da sottolineare che l’intensità dei cori non è calata nemmeno a seguito di un violento scroscio di pioggia arrivato dopo il goal, al trentesimo, e durato fino ai primi dieci minuti della ripresa.

Immancabile e lodevole presenza anche nel settore del CUCS. Striscione “RICONQUISTIAMOLA” mentre per il resto fanno il loro per tutto l’arco dei novanta minuti, segnalandosi soprattutto per le compatte e buone manate. 

Tifoseria saccense encomiabile. Accolta con calore e simpatia in città e allo stadio, si presenta in una quarantina di unità, presenza non da tutti, considerando distanza e difficoltà logistiche. Molto colorati, sventolano delle bandierine nere e verdi, un paio di bandieroni, accendono torce bianche e si segnalano per varie pezze molto belle e curate. Sicuramente molto appassionato e costante per tutti i novanta minuti il loro sostegno, davvero non si poteva pretendere di meglio da chi di mercoledì si sobbarca oltre 1600km tra andata e ritorno. Solo grandi complimenti per una tifoseria che non ha mai avuto il piacere di affacciarsi nei campionati professionistici e con appena una quindicina di apparizioni nella storia in quarta serie. Meritano indubbiamente più soddisfazioni a livello sportivo per quanto dimostrato in questa e in altre occasioni.

In campo è il Barletta a vincere 1-0 e in virtù del pareggio dell’andata, avanza in semifinale di questa manifestazione che aveva già vinto nel 2021-22 battendo in finale il Salsomaggiore, a cui aveva lasciato la contestuale promozione in Serie D che gli ofantini avevano già raggiunto vincendo il loro campionato. Corsi e ricorsi storici che si spera si possano ripetere.

Foto Luigi “Lewis” Putignano