Dal momento in cui il sorteggio della Champions League mi ha offerto la presenza di PAOK Salonicco a tre ore da casa mia, ho pensato di non poter mancare. Soprattutto al cospetto del Basilea i cui Ultras sono piuttosto famosi nel loro paese e persino nel resto d’Europa.

Arrivati ​​alle tre del pomeriggio in questa graziosa cittadina della Svizzera nordoccidentale, al confine con la Francia, abbiamo deciso di dirigerci verso lo stadio del FCB chiamato St Jacob Park, un moderno stadio da 38.000 posti con annesso centro commerciale. Intorno al suo perimetro, la cultura ultras è molto presente, i vari gruppi hanno infatti marcato questo territorio con murales riportanti le loro sigle o i loro simboli. Ogni gruppo è ben rappresentato (Boys, Inferno, Fanatics, ecc) ed è bello lasciare che siano proprio i gruppi, con i rispettivi graffiti, a fare immaginare e presentare al visitatore la loro città e il loro club.

Dopo questo tour allo stadio, ci dirigiamo verso il centro per toccar con mano questa città. Appena arriviamo, sentiamo echeggiare i cori greci: sulla Barfusserplatz, da 300 a 400 tifosi del PAOK si sono radunati e cantano per la gloria della loro squadra. Con nostra sorpresa, notiamo anche due autobus greci con i quali parte di questi tifosi hanno deciso di percorrere su strada i 1900 km che separano Basilea da Salonicco.

Dopo essere stati impregnati da questa bellissima atmosfera, decidiamo di raggiungere lo stadio. Quando arriviamo, scopriamo non senza una certa sorpresa che il cordone di sicurezza della polizia è abbastanza leggero: greci e svizzeri possono camminare gli uni accanto agli altri e dirigersi verso i rispettivi settori senza essere sottoposti alle restrizioni che conosciamo bene nel nostro paese, dove è quasi impossibile per gli appassionati di due club diversi, muoversi liberamente e contemporaneamente.

Entrando nello stadio, troviamo il settore ospiti già pieno quando manca ancora un’ora al calcio d’inizio. Sono presenti diverse sezioni di tifosi del PAOK da tutta Europa: Dusseldorf, Stoccarda, Dortmund, Hannover, Zurigo, Londra e persino Helsingborg (!!!), la loro passione non conosce confini. Tutta la tribuna destinata ad ospitarli è piena di tifosi greci, l’atmosfera prima della partita è già eccellente e tutti riprendono i cori lanciati dal loro “capo”. Si fa notare, nel mentre, anche la presenza del presidente del PAOK Ivan Savvidis, venuto a salutare personalmente tutti i fan presenti.

Per quanto riguarda gli svizzeri, il settore degli ultras è pieno, ma le altre tribune hanno qualche difficoltà a riempirsi, il che però non impedisce ai tifosi dell’FCB di tifare per la propria squadra dall’inizio alla fine.
All’ingresso dei giocatori viene dispiegata una bella bandiera copricurva seguita da bellissimi fumogeni dai colori del club.

Dal calcio d’inizio in poi, sentiamo soprattutto il fervore del pubblico ospite. Dopo aver aperto le marcature al 7′ con Varela, i greci esultano e trovano ancora più forza. Nel loro settore, il sostegno e i cori non si fermeranno praticamente mai. Con l’atmosfera che, durante tutto il primo tempo, è a dir poco entusiasmante.

Anche il secondo tempo, in campo, è dominato dal PAOK. Prijovic e El Kaddouri crocifiggono la difesa svizzera facendo registrare due nuove marcature (al 52′ e 60′) e infiammando la flotta greca. La qualificazione può dirsi a questo punto acquisita, tutti possono quindi scatenare la propria gioia e celebrare una vittoria ampiamente meritata.

Al triplice fischio finale, i giocatori si portano sotto il settore per festeggiare la loro gioia con i propri sostenitori. Fra questi, uno dei giocatori iconici del PAOK, Vierinha, riceve applausi speciale e incoraggiamenti per essersi infortunato durante il riscaldamento prepartita.

Alexis Klaine