Quella tra Battipagliese e Canosa è una accesa semifinale di ritorno dei play off nazionali di Eccellenza, con il risultato in bilico fino ai supplementari, che tiene col fiato sospeso entrambe le tifoserie.
Partendo dall’inizio, lo stadio “Provenza” di Macchia è gremito di tifosi bianconeri già dal mio arrivo, mentre gli ultras del Canosa si fanno vedere poco prima del fischio di inizio, prendendo posto nel settore ospiti.
La tribuna accoglie quindi entrambe le tifoserie, pronte a dare il massimo in termini di spettacolo e tifo. Sia gli ultras di casa che quelli ospiti alternano momenti intensi a toni più pacati, a seconda del ritmo in campo, per un tifo comunque senza sosta.
Gli ultras della Battipagliese, che ho già avuto modo di vedere in altre occasioni, adottano una modalità di tifo semplice e per questo convincente, corredata dal classico e intramontabile sostegno dei battimani a ritmo di tamburo, accompagnata da gran voce e bandiere. Con gli ultras del Canosa, invece, è la mia prima volta, e mi convincono sia per presenza che per tifo, nonostante siano ovviamente in minoranza numerica rispetto ai padroni di casa. Anche loro si esprimono in “vecchio stile”, sventolando sciarpe, bandiere, alzando le mani al cielo e facendosi sentire anche con la voce. Nonostante l’importanza della partita, non mancano di ricordare, con due striscioni, Martina, vittima di un ulteriore atroce caso di femminicidio in quel di Afragola, e chiedere lo “Stop al genocidio del popolo palestinese”.
Non manca nulla in questa giornata: ammonizioni, espulsioni, malori sugli spalti, interruzioni di gioco per il caldo e tempi supplementari, con i gol che si alternano, concedendo ai sogni e alla speranza di gridare a voce sempre più alta.
Si vive ogni istante come se fosse l’ultimo in uno stato di euforia, giocandosi tutto.
Il sogno della Battipagliese sembra quasi realtà fino ai supplementari, quando il gol del Canosa decide le sorti della partita, decretando i vincitori che giocheranno la finale contro il Gela.
Questa partita è uno di quei casi in cui tifosi e squadra in campo si trovano in una sinergia davvero unica: il vicendevole sostegno, l’impegno e la voglia di vincere su entrambi i fronti è palese. Anche al termine, infatti, i bianconeri abbracciano i propri giocatori, nonostante la delusione, riconoscendone e onorandone l’enorme impegno profuso non solo in questa partita, ma per tutto il campionato. Mentre il Canosa festeggia, sia in tribuna che in campo, tra abbracci e lacrime, è molto bello il rispetto reciproco di entrambe le tifoserie che si applaudono a vicenda: l’abusato adagio lo conoscete tutti ma di fronte a tanta passione, non è retorico affermare che i protagonisti sugli spalti sono comunque vincitori. Sempre.
Imma Borrelli










































