Nella sua precedente vita, Cannavaro è stato uno dei più forti difensori centrali della storia del calcio italiano, tanto da conquistare, oltre a scudetti e coppe, persino il Pallone d’Oro del 2006, grazie alle ottime prestazioni offerte durante il vittorioso mondiale di Germania. Se la sua carriera da calciatore è stata contraddistinta dalla naturale gavetta che attende (quasi) tutti gli atleti, quella da allenatore, inevitabilmente, è stata facilitata da ciò che il giocatore, ex Juventus e Real Madrid, ha mostrato sui campi di gioco. Anche se poi il prestigio guadagnato in campo serve a ben poco una volta accomodatisi in panchina, ne sanno qualcosa tanti ex calciatori che, non di rado, decidono di mollare l’idea di questa seconda vita sulla linea laterale di un campo, per darsi alla più comoda carriera da commentatori TV, eludendo il bersaglio delle critiche preferendo diventare loro stessi critici. 

A Benevento, nello specifico, sembra già in riserva il credito del tecnico partenopeo, con le prime avvisaglie avutesi già dopo l’ennesima prestazione deludente di Como, laddove i sanniti sono incappati nell’ennesima sconfitta stagionale che non solo li ha allontanati dalle zone alte della classifica, ma li ha avvicinati, pericolosamente, alla sua parte bassa. Le dimissioni di Cannavaro, prontamente respinte dal vulcanico presidente Vigorito, sono servite quanto meno a ricompattare lo spogliatoio.

L’ambiente giallorosso comunque, nonostante il pessimo inizio di campionato, si è stretto attorno alla squadra per cercare di spingerla a quella vittoria fondamentale per il prosieguo del campionato. Per questo nella gara contro il Pisa, lo stadio regala un discreto colpo d’occhio: i presenti sono 7.760 anche se al di là degli abbonati, i ticket staccati sono appena 623, di cui 441 per i locali e 182 per gli ospiti, altro piccolo segnale d’allarme che dovrebbe suonare come una sveglia per l’orgoglio e la voglia di combattere della squadra.

La Sud beneventana parte subito forte con il proprio tifo: da quando le varie anime del tifo giallorosso si sono riunite nella parte alta della curva, il sostegno offerto rappresenta il vero valore aggiunto in questa stagione dove, nonostante la resa della squadra sia di gran lunga inferiore rispetto al recente passato, inversamente proporzionali sono quantità e qualità offerti dal tifo organizzato locale. Gli undici in campo ci mettono sicuramente cuore e impegno, ma alla fine prevale la voglia di non perdere e ne viene fuori l’ennesimo pareggio stagionale, buono giusto solo per non affondare in classifica.

Dalla Toscana, come detto, si presentano poco meno di 200 pisani, che si raccolgono lungo i propri striscioni, scelta che se da una parte evidenzia lo spirito di appartenenza al proprio vessillo, dall’altra risulta penalizzante dal punto di vista visivo. I pisani si dimostrano comunque e ancora una volta tifoseria degna di nota, capace di offrire un tifo sempre di qualità. Il pareggio a reti bianche regala loro la soddisfazione di aver lasciato inviolata la propria porta ed essere usciti indenni da questa indisiosa trasferta, anche se – tanto quanto i padroni di casa – resta un pizzico di rammarico per una situazione molto meno entusiasmante rispetto allo scorso campionato, ma la speranza e la convinzione di ogni tifoso è quella che ogni punto conquistato possa a suo modo rappresentare una svolta. Chiaramente con l’immancabile supporto di chi sugli spalti lotta e sgomita tanto quanto di chi scende in campo.

Foto di Pier Paolo Sacco
Testo a cura della redazione