Sebbene fossi consapevole dell’assenza di una tifoseria ospite e quindi di un conseguente confronto ultras, decido di recarmi comunque a Bisceglie mosso dalla curiosità di vedere all’opera gli ultras locali. Appena entrato a bordo campo, noto subito che la tifoseria appare divisa in due settori ben distinti e lontani fra loro: gli Ultras Bisceglie ben raccolti in un settore laterale alla tribuna, mentre un altro gruppetto si compatta in gradinata, dietro alcune pezze di varia fattura e un bandierone. Questi ultimi inoltre, durante la seconda frazione di gioco espongono lo striscione “Questi gradoni, senza padroni”.
Ottima è la prova canora degli Ultras Bisceglie che, nonostante la gara sugli spalti non offra particolari stimoli data la già citata mancanza di avversari, non cedono praticamente mai un attimo al silenzio o all’immobilità, restituendo insomma tanto sia in termini di continuità, con cori che si alzano rumorosi e costanti per tutta la durata della gara, sia dal punto di vista visivo con lo sventolio dei loro bei bandieroni e i tanti battimani che costituiscono una semplice quanto impattante forma di coreografia primaria.
A fine partita chiamano la squadra a raccolta presso la loro zona di competenza, e sebbene il verdetto del campo abbia portato una sorprendente sconfitta, il loro inequivocabile invito è quello di non mollare mai, men che meno a questo punto che, seppur il primo posto si sia allontanato di cinque lunghezze, c’è ancora tutto il tempo di recuperare per chi ha voglia e forza di lottare fino all’ultimo pallone.