Dopo aver spulciato i vari calendari delle serie minori, le mie valutazioni questa domenica mi spingono a scegliere e fare tappa a Bisceglie, altra bella cittadina sul mare a ridosso di Molfetta, dove la settimana precedente ebbi modo di assistere alla gara di D fra i locali e la Puteolana. Il tempo non promette nulla di buono questa volta ed anche se le temperature restano ancora piacevoli, il cammino dalla stazione allo stadio è segnato da una leggera pioggia, mentre il sapore e gli odori dei pranzi domenicali accompagnano e restituiscono all’approccio alla partita, quel retrogusto di ritualità antica che anni di stravolgimenti economici e televisivi hanno in parte assopito.

A seguito del periodo storico di flessione nel calcio biscegliese, immagino che allo stesso modo la tifoseria di casa non sia al massimo del suo splendore, ma sono comunque curioso di saggiare il loro stato di forma tanto quanto degli avversari, altra tifoseria storica del dilettantismo della Puglia.

Bello entrare e vedere lo stadio “Gustavo Ventura” e  le sue gradinate che, anche se da un certo punto di vista portano dietro tutto il peso dei loro anni, hanno d’altro canto conservato tutto il fascino di quell’impianto che, per tanti anni, ha visto la squadra nerazzurra protagonista di tanti ottimi campionati di Serie C, categoria che bazzicava fino a un paio di anni orsono, prima che gestioni ballerine facessero ripiombare la compagine stellata nei più modesti campi dell’Eccellenza regionale.

Belli gli striscioni della tifoseria di casa, di grande impatto “Ultras Bisceglie” ed “Estrema appartenenza”. C’è anche un secondo gruppo a parte, in gradinata, dietro la pezza “Bisceglie 1913”. Al di là delle questioni di fondo, sulle quali è difficile se non addirittura indelicato entrare, li ho visti comunque esprimere un buon potenziale, anche se ovviamente e purtroppo lo stesso va inevitabilmente a disperdersi a causa di detta divisione.

Davvero interessante il tifo espresso in tribuna laterale, supporto continuato per tutti i 90 minuti, tanti battimani e cori a ripetere molto potenti. Una presenza piacevole e positiva secondo le mie impressioni. Non sfigurano nemmeno i ragazzi della gradinata, che optano per un tifo più all’inglese, con cori sporadici ma possenti.

In tutto questo, il tempo minaccioso per fortuna tiene, permettendomi anche margini di manovra verso il settore ospiti, dove trovo un bel manipolo sopraggiunto da Canosa. Si fanno sentire anche loro, realizzando diverse sciarpate che restituiscono molto alla loro presenza in termini di colpo d’occhio e colore. Accompagnati da un tamburo, non sfigurano affatto nella contesa odierna, in campionati come questi, dove è davvero dura trovare stimoli, a maggior ragione quando è una vita che li calchi e non sempre hai il conforto di una tifoseria avversaria con la quale misurarti. Quindi, a prescindere da tutti i distinguo di sorta, massimo rispetto verso queste tifoserie che, nonostante tutto, esistono e resistono. Più forti dell’usura del tempo e delle sventure. 

Massimo D’Innocenzi