Primo novembre, festa di Tutti i Santi, il Bologna incontra il Cagliari al “Dall’Ara” reduce da due sconfitte preventivabili contro Milan e Napoli ma che comunque pesano. Il Cagliari invece è ancora ultimo nonostante il cambio di allenatore con Walter Mazzarri che è subentrato a mister Semplici, autore di una salvezza nella scorsa stagione che ha avuto del miracoloso, ma si sa che nel mondo del calcio, ormai da anni, non c’è più posto per sentimentalismi di sorta.

La gara si gioca come posticipo serale delle 20.45 alla presenza di circa 12.000 persone con la Curva Costa ancora con la capienza ridotta al 75% e in attesa quanto prima di poter tornare alla piena capienza, antifona della ritrovata normalità post-Covid.

Mentre le due squadre entrano in campo, non manca la classica sciarpata bolognese assieme a qualche stendardo sparso. La pezza dei “Mai Domi” fa capolino nella loro zona abituale dove si vedono anche bandiere, qualche fumogeno e un tamburo che accompagna il tifo per tutto l’incontro, a differenza del resto del settore dove si nota l’assenza degli altri gruppi anche nel modo composto di partecipare alla gara.

Nel settore ospiti presenti poco più di 50 tifosi con uno striscione di club e qualche pezza rossoblu o con i quattro mori, con la presenza ultras stoppata un paio di giorni prima dell’incontro dal redivivo Osservatorio, che ha limitato la vendita dei biglietti nella provincia di Cagliari ai soli possessori della tessera del tifoso o del suo corrispettivo moderno con cui cercano di convincere i più ingenui che il famoso protocollo del 4 agosto 2017 sia stato attuato e che non ci siano più veti per le trasferte. Nel bel mondo delle favole.

A conclusione di questa gara che il Bologna regola con il più classico dei risultati, riprendendo fiato e condannando ad ulteriori patimenti gli ospiti, parte la campagna abbonamenti che, a partire dai 150 euro per la Curva fino ai quasi mille per la Poltrona Gold, permetterà di poter assistere alle restanti 13 partite interne del BFC.

Luigi Bisio