Incontro poco ortodosso quello fra Bologna e Cosenza, valevole per i sedicesimi di Coppa Italia. Non tanto per l’accoppiamento, non inedito ma che mancava comunque dal 1995/96, quanto per l’orario del calcio d’inizio che, per trovare tregua dalla calura agostana è stato fissato alle 21:15 anche se il vantaggio per gli atleti si è trasformato inevitabilmente in disagi per i tifosi, specie per quelli in trasferta, costretti a ridisegnare tutta la loro logistica su questa scelta insolita. In ogni caso la risposta di pubblico è molto più che positiva con oltre 10.000 spettatori convogliati e divisi fra i due settori aperti per l’occasione, la Curva di casa e la tribuna, entrambi quasi pieni. Considerato il clima vacanziero e l’ormai inflazionato appeal di questa competizione, il dato è sicuramente incoraggiante.

Una scrosciante salva di applausi accoglie l’allenatore del Bologna Siniša Mihajlović mentre prende posto in panchina, visibilmente provato dalla sua nota malattia che spesso lo costringe a sottoporsi a pesanti cure e a sacrificare molto del tempo solitamente dedicato alla guida della squadra che però, così come la città, ha sempre reagito circondando il mister di impegno e affetto.

La Curva di casa presenta solamente alcuni vuoti ai lati. In balaustra centrale viene esposto e rimarrà aperto per tutto il primo tempo lo striscione “CIAO ZIO SONGA”, dedicato a un tifoso molto conosciuto nell’ambiente scomparso poco tempo, che già in occasione del funerale fu salutato sotto la Curva, dove il corteo funebre fece una sosta al cospetto di diverse centinaia di tifosi rossoblù accorsi per portargli l’ultimo saluto.

Come tifo vocale i novanta minuti si rivelano intensi e fra i cori si leva anche qualche offesa estemporanea contro gli avversari odierni, mentre il colore è racchiuso in fumogeni che a sprazzi e fino al termine dell’incontro ravvivano di luce il settore.

Buona anche la presenza ospite con oltre 300 unità, irrobustita come spesso capita alle tifoserie meridionali da tanti fuori sede per lavoro o studio. Ma sono ovviamente sopraggiunti in tanti anche dalla Calabria, sobbarcandosi oltre 800 km di distanza per assistere a questa sfida di richiamo contro la blasonata compagine di Serie A. Anche qua, relativamente al discorso numerico e in considerazione del periodo di ferie, la prova ospite può considerarsi senza dubbio ottima.

Parlando invece di colore, diverse le pezze appese in balaustra fra le quali – a conferma di quanto già detto – se ne evidenziano anche alcune di varie città d’Italia. Fra le tante pezze, una parte delle stesse sono esposte rovesciate, mentre nel secondo tempo viene esposto lo striscione “NON TI DIMENTICHEREMO”, dedicato a Giuseppe Reale ragazzo di Acri di cui in questo periodo ricorre l’anniversario della scomparsa. Lo hanno così voluto ricordare i tifosi rossoblù tutti e i ragazzi del suo paese in particolare, che proprio dietro una pezza raffigurante il suo volto si identificano nelle sortite al seguito del Cosenza.

Tifo vocale molto acceso ed intenso per gli ospiti, fra bandiere e qualche fumogeno a restituire ulteriore colore al loro gruppo. In campo però, purtroppo per loro, sono i padroni di casa ad imporsi di misura, uno striminzito 1-0 comunque positivo se si considera che il Bologna è una squadra ancora in divenire, con diversi movimenti di mercato attesi sia in uscita che in entrata.

Luigi Bisio