È una partita già importante in termini di classifica, sì, ma a Bologna si pensa a tutt’altro: qualche ora prima del fischio d’inizio è uscito l’attesissimo calendario della Champions, con le date specifiche delle trasferte: la tratta Bologna-Manchester (la più vicina per andare a Liverpool) del 2 ottobre, ha visto un aumento del proprio prezzo in pochi minuti del 100%. O forse anche di più.
Ma arrivando a noi: pur con la testa già all’Europa, c’è sempre una partita da giocare. Quella col sorprendente Empoli, reduce dal sacco dell’Olimpico. Dalla Toscana si presentano in un buon numero, specie in proporzione a quelli che sono i numeri del paesino in provincia di Firenze. Che poi vien da chiedersi: ma come fa ad esistere a pochi chilometri dalla Fiorentina, tifatissima, una realtà a sé stante che la vede come rivale? Assurdo. Come se a Bologna, Budrio avesse una sua squadra in A. Eppure Empoli c’è e continua a dire non curante la sua da anni, sugli spalti fin dai tempi dell’asse Rangers–Desperados, e in campo. Sul campo succede tutto nei primi minuti, 1-1, con Gyasi che risponde a Fabbian. Per il resto noia mortale, i migliori guizzi sono quelli che offrono i tifosi, ma questi del resto sono i risultati di giocare ancora col caldo agostano; e infatti al Dall’Ara piove qualche fischio. Inutile dire che per la Champions, servirà ben altro.
Testo di Stefano Brunetti
Foto di Luigi Bisio