Non è la sera dei miracoli come a Pasqua, ma quasi: il Bologna deve fare solo l’ultimo passo per tornare in finale di Coppa Italia, a giocarsi un trofeo dopo 51 anni

Lo stadio è pieno in ogni ordine di posto, quantomeno tra le fila bolognesi: 27mila alla fine i rossoblù presenti, alla faccia delle polemiche di inizio settimana, che millantavano un Dall’Ara mezzo vuoto. Alla fine il pubblico, nonostante i tanti soldi già spesi e ancora da spendere, ha risposto presente.

Lo 0-3 dell’andata mette il risultato in cassaforte, anche se nel calcio… mai dire mai: gli empolesi sono pochi ma compatti, circa quasi 400 unità. Saranno comunque protagonisti di un buon tifo, con tanti, tantissimi giovani a torso nudo. Nel resto dello stadio si percepisce quel misto di ansia e paura, tipica di un traguardo vicinissimo, ma che ha bisogno dell’ultimo passo, dell’ultima spinta per realizzarsi.

Fabbian mette le cose in discesa, l’Empoli però non sta a guardare; 1-1, poi Dallinga dà il via alla festa. Il Bologna torna in finale di Coppa Italia, non succedeva dal 1974. Coi biglietti – circa 30mila – per la cronaca già esauriti ad una settimana dal fischio d’inizio. Sarà uno spettacolo da godersi dal primo all’ultimo minuto.

Testo di Stefano Brunetti
Foto di Luigi Bisio