Dobbiamo fare un passo indietro per raccontare questo Bologna-Fiorentina, giocatosi sul finire del 2024. Bello il colpo d’occhio del “Dall’Ara” con le prevendite che si fermano a un soffio dai 28.000 biglietti staccati. Contribuisce in maniera importante anche il settore riservato agli ospiti, dove vanno letteralmente polverizzati i 2.500 biglietti messi a disposizione.

Le due squadre rivelatesi fra le maggiori sorprese della scosta stagione, si ritrovano dunque a misurarsi anche in importanti termini in aggiunta ai consolidati fattori storici e campanilistici con la presenza dell’ex tecnico viola Vincenzo Italiano sulla panchina bolognese che mette ulteriore pepe alla contesa. Perfino un po’ di veleno se vogliamo, considerando la smodata esultanza dello stesso Italiano per la vittoria finale, contestatagli dal ds fiorentino Pradè come una mancanza di rispetto verso i suoi vecchi tifosi. Se da un lato è comprensibile il sentimento ferito dell’ex sodale, dall’altro è forse persino preferibile l’esultanza irriguardosa a chi invece evita di esultare per non offendere i propri ex tifosi dopo aver cambiato una squadra all’anno. In sostanza non si dovrebbe esultare mai nel calcio odierno.

A proposito di allenatori, a inizio partita dal settore viola si alza uno striscione a sostegno dell’attuale tecnico Palladino, tra l’altro assente in panchina dopo la perdita della cara madre. Striscioni ulteriormente protagonisti anche su sponda bolognese, con una serie di messaggi per festeggiare l’anniversario del gruppo CTB, quello del secondo anno dalla scomparsa di Siniša Mihajlović, quello dei “Freak Boys” per salutare “Salsa”, mentre c’è perfino spazio ad un momento che trascende la rivalità, racchiuso in uno striscione di solidarietà per le vittime dell’incidente allo stabilimento ENI di Calenzano, in provincia di Firenze.

Belle sciarpate, da una parte e dall’altra, sono i momenti apicali in termini di colore, rafforzato inoltre dalla tanta pirotecnica e dall’ovvio quanto inesauribile sventolio di bandieroni. Immancabile il corollario di offese reciproche e sempre generoso il sostegno alle squadre in campo. Sul rettangolo verde, come anticipato, alla fine la spuntano i padroni di casa grazie al goal di Odgaard al 59esimo minuto.

Foto di A.A.