Un clima ancora estivo, quasi 30mila spettatori sugli spalti, di cui almeno 2.500 da Genova: non c’è che dire. Questo derby tutto tra colori rossoblù, che un secolo fa valeva addirittura lo scudetto, fa capire perché il calcio italiano una volta è stato grande. Grandissimo. E perché qualche quarto di nobiltà, lo possiede ancora.
Pochi mesi prima, il Genoa aveva rovinato la festa al Dall’Ara: era il giorno della Coppa Italia a Bologna. La squadra di Italiano accusò i postumi della festa, la vittoria andò al Grifone. Un campionato dopo dunque, sotto le Due Torri urge la rivincita: e la rivincita arriva. Certo non banale, con una partita che in effetti farà divertire. Più il rossoblù di casa… chiaro.
Genoa in vantaggio, poi nel secondo tempo il Bologna che la ribalta, e passa infine con un rigore proprio all’ultimo per Orsolini. Una bella dose di entusiasmo, in vista della prima trasferta europea; per il Genoa una sconfitta che brucia, non senza polemiche per il rigore, ma che infine viene digerita. I 2.500 genoani sugli spalti applaudono la squadra, protagonista comunque di una buona partita. Ma con un seguito così, bisogna essere onesti: ad applaudire, dovrebbero essere i calciatori.
Testo di Stefano Brunetti
Foto di Luigi Bisio





































